Non tramare contro il tuo prossimo
La Parola di Dio ci insegna a rispettare il prossimo, chiedendoci di immedesimarci in lui, ma soprattutto di sapervi riconoscere Cristo stesso.
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La Parola di Dio ci insegna a rispettare il prossimo, chiedendoci di immedesimarci in lui, ma soprattutto di sapervi riconoscere Cristo stesso.
La carità cristiana non è un semplice dono tra i tanti, ma l’essenza stessa di Dio che si fa dono per trasformare in Sé i Suoi figli.
Fare politica per i cristiani non è solo possibile, ma è un dovere morale, soprattutto nei momenti in cui sono chiamati ad esprimere il loro giudizio.
Maria ha preso come “foglio d’istruzioni” l’invito di san Paolo ai Romani a non avere una carità ipocrita ma concreta e sincera. Così dobbiamo fare noi.
Conversione è ritornare sui propri passi, rientrare in sé per ritrovare la strada di casa, quella del Padre, che ci ama profondamente.
La Scrittura ci mette in guardia dal fidarsi troppo di se stessi, perché questo allontana da Dio e dai fratelli. La cura è la carità verso i piccoli e i poveri.
Se vogliamo raggiungere la santità di Dio non dobbiamo fare “salti in alto”, ma scendere giù sempre più in basso, alla ricerca del nostro prossimo.
Dio che si è fatto uomo ci chiama farci vicini alla tristezza e alla sofferenza quotidiana dei nostri fratelli, prestandogli il nostro sguardo compassionevole.
Amare gli uomini, in particolare i più piccoli e i poveri è il “chiodo fisso” di Dio. A questo “chiodo” siamo chiamati ad appendere la nostra vita cristiana.
Scappare lontano dal Signore ci colloca lontano dai fratelli e viceversa. Abbiamo molto da imparare dalla parabola di Giona e da quella del Buon Samaritano.