Fammi avere il mio pezzo di pane
Il “pezzo di pane” che chiediamo al Signore è il necessario per vivere, ma soprattutto la capacità di godere dei Suoi doni e vivere nella giustizia.
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Il “pezzo di pane” che chiediamo al Signore è il necessario per vivere, ma soprattutto la capacità di godere dei Suoi doni e vivere nella giustizia.
Da dove prendere tutto ciò che serve per sfamare i bisogni dell’umanità? Non ce la fa l’uomo da solo, ma nemmeno Dio vuole farlo senza di noi.
Non smettiamo di avere in noi gli stessi sentimenti di Cristo, di provare compassione per tutti quelli che vivono senza sapere perché o per chi.
Siamo sinceri: anche noi, come gli apostoli, non abbiamo ancora fede. Invece di affidare a Dio la nostra paura, Lo accusiamo di lasciarci soli.
L’uomo, nella sua insipienza e cattiveria, compie le profezie di rifiuto del Messia; Dio, nella Sua immensa bontà, realizza le Sue promesse di bene.
Ci consola sapere che, a ciascuna delle nostre obiezioni di inadeguatezza, Dio risponde «non temere, tu sei lo strumento che ho scelto per me».
La persecuzione violenta scoppiata contro la Chiesa ha disperso i discepoli; però lo Spirito ha fatto sì che divenissero nuovi semi del Vangelo.
Le Scritture non sono un libro esoterico da decifrare, ma lo sguardo di fede sul mondo per intravvedere il progetto di Dio sulla vita e sulla storia.
Quante volte, anche nella Scrittura, risuona il lugubre grido: «Uccidiamolo!». Ma Dio sa trarre il bene perfino da questa cattiveria e violenza.
L’uomo crede di «fare la storia», ma è Dio a prenderlo per mano e condurlo passo passo al compimento dei Suoi disegni. Certo, occorre essere docili con Lui.