Cos’è per noi la mano di Dio? Un rifugio sicuro o un laccio che ci impedisce di andare dove ci pare e piace? Dio è il nostro pastore o il nostro carceriere?
Passata la tempesta il Signore ci spinge di nuovo in mare, verso nuovi pericoli, perché non abbiamo ancora imparato “la lezione”: dobbiamo crescere nella fede.
Essere amici di Dio non è una nostra conquista, ma un dono ricevuto in anticipo, incondizionatamente. Se vogliamo restare in questa amicizia, lasciamoci amare!
Pretendiamo di essere liberi, indipendenti, sciolti da qualsiasi legame, ma non ci rendiamo conto che l’unico modo per esserlo è rimanere attaccati a Gesù.
Chi è il pastore e custode delle nostre anime? A chi “andiamo dietro” nella nostra vita? Da chi siamo disposti a farci guidare? È Cristo o qualcun altro?
Dieci Parole, non dieci obblighi e restrizioni: Dio non è uno che pretende prima di aiutarci, ma Colui che ci ha già amati e ci Ama, prima ancora di parlarci.
Continuando il nostro cammino di Quaresima, siamo invitati – attraverso l’ascolto di Cristo, Parola incarnata del Padre – a riscoprire il vero volto di Dio.
Sono don Pietro Carrara, un sacerdote della Diocesi di Bergamo.
Non sono un teologo né un biblista, ma un semplice prete in ministero: mi nutro ogni giorno della Parola di Dio e cerco di “spezzettarla” per le pecorelle affidatemi.
Se ciò che trovate sul mio blog può esservi utile ne sono felice: ringraziamo insieme il Signore.