Vivere come se…
Paolo ci insegna a vivere ogni cosa relativizzandola al nostro destino eterno. Purtroppo, troppi “cristiani” vivono come se non ci fosse un aldilà.
Contenuti che riguardano l’argomento “regno dei cieli”
Paolo ci insegna a vivere ogni cosa relativizzandola al nostro destino eterno. Purtroppo, troppi “cristiani” vivono come se non ci fosse un aldilà.
Paolo ci ricorda che è una vergogna per un credente attaccarsi alle cose e portare in tribunale un fratello invece di risolvere le cose nella carità.
Estrarre dal tesoro del proprio cuore cose antiche e cose nuove significa guardare il passato con sapienza e il futuro con fiducia, in attesa del Regno.
Molti cristiani sono tristi perché il loro tesoro non è il regno dei cieli, ma un sacco di cose materiali. Per questo dobbiamo tornare come bambini.
Per un credente è un brutto segno pensare alla fine del mondo con angoscia, perché «allora i giusti splenderanno come il sole nel Regno di Dio».
I giorni che il Signore ci ha promesso alludono alla gioia del Regno dei Cieli ma, perché vengano, occorre preparare otri e cuori nuovi.
Solo il Signore sa quando sarà il momento che il successore di Pietro si dimetta o parta per il Cielo. Noi intanto preghiamo per lui e gli obbediamo.
Non dobbiamo cercare di capire chi sono i cani e i porci, ma ricordarci che le perle che abbiamo in mano sono i doni gradi di Dio, che vanno custoditi!
La cosa importante è continuare a crescere, senza continuare a fare la conta dei risultati, perché il tempo della mietitura lo conosce il Signore.
Scuotere via la polvere dai piedi non è solo un gesto profetico, ma l’invito a non farsi appesantire dai rifiuti, confidando sempre nella grazia di Dio.