Non l’hanno «portato via». Martedì fra l’Ottava di Pasqua
Gesù, non l’hanno «portato via», ma se n’è andato Lui, libero «dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere» (At 2,24).
Contenuti che riguardano l’argomento “Risurrezione”
Gesù, non l’hanno «portato via», ma se n’è andato Lui, libero «dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere» (At 2,24).
La Veglia Pasquale completa il cammino quaresimale alla riscoperta del nostro battesimo: siamo stati battezzati, cioè sepolti in Cristo, per risorgere con Lui.
Dare la vita costa la vita. Per questo «dare la vita per i propri amici» è l’atto di Amore e amicizia più grande insegnatoci da Gesù, col dono di se stesso.
Credere nella risurrezione è possibile solo se impariamo fin da ora ad accogliere la vita come un dono di Dio e a non considerarla come un nostro possedimento.
Il 2 novembre per noi credenti non è giorno di nostalgico ricordo, ma di reciproco invito alla speranza che non delude: quella in Cristo, che ha vinto la morte.
Perfino i testi della Liturgia sembrano ammiccare a questa ipotesi bislacca dell’amante! Ma la Maddalena amava Gesù in modo puro, con l’anima, da vera discepola
Gesù Risorto non è salito in cielo, ma è disceso definitivamente e in modo totalmente nuovo sulla terra, riempiendola per sempre della Sua presenza.
Se vogliamo ritrovare la vita dobbiamo lasciarci toccare da Dio. È un incontro tra la Sua potenza creatrice e la nostra libertà.
La prova della Risurrezione di Cristo è invisibile, non perché immaginaria, ma perché nascosta agli occhi di chi non sa amare e non riconosce l’Amore ricevuto.
Il tempo che siamo disposti a “sprecare” nell’attendere è proporzionale al valore che diamo alla persona che desideriamo incontrare. Chi stiamo aspettando?