Ecco l’agnello di Dio! 2ª Domenica del Tempo Ordinario (A)
Non basta sapere che Gesù è l’agnello di Dio, ma occorre farci “agnelli”, discepoli e seguaci di questo agnello, dicendo anche noi al Signore: «Ecco, io vengo».
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Non basta sapere che Gesù è l’agnello di Dio, ma occorre farci “agnelli”, discepoli e seguaci di questo agnello, dicendo anche noi al Signore: «Ecco, io vengo».
La priorità nella vita è amare Dio, e farsi insegnare da Lui come Amare, gratuitamente. Solo Lui può farlo, perché Dio è Amore e ogni Amore vero viene da Dio.
Decidere e decidersi per Cristo è difficile, perché dobbiamo tagliar via tutto ciò che ci trattiene ancorati al passato e a noi stessi. E tagliare fa male…
Cos’è per noi la mano di Dio? Un rifugio sicuro o un laccio che ci impedisce di andare dove ci pare e piace? Dio è il nostro pastore o il nostro carceriere?
Crediamo di sapere già tutto di Lui… ma non è possibile capire il senso dei pensieri e dei sentimenti di Dio se Egli stesso non ci dà le chiavi del Suo cuore
Conversione è prendere sul serio la Parola di Dio e ritenerla degna di fede. Il primo cambiamento che ci è richiesto è proprio credere che Lui è Parola di Vita.
Anche noi, come l’apostolo Pietro, abbiamo bisogno di questo rimprovero di Gesù: «Va’ dietro a me!». Troppo spesso ci facciamo maestri e giudici degli altri.
L’Amore di Dio non è in competizione con gli altri nostri amori, ma è la chiave di lettura di ogni altro amore, perché esso sia vero e non una falsificazione.
Zero parole: Giuseppe è un uomo obbediente. Davanti a lui il Signore può smettere di “fare lo slalom” tra le obiezioni umane: lui è una porta spalancata a Dio
Se crediamo in Cristo tanto da seguirne le orme, saremo capaci, come Lui, di trasformare anche il male in occasione di bene.