Le chiavi o la Croce? 22ª Domenica del Tempo Ordinario (A)
Le chiavi del Regno dei Cieli sono la rinuncia a sé, l’accoglienza della Croce e la sequela di Cristo nel dono generoso della nostra vita agli altri.
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Le chiavi del Regno dei Cieli sono la rinuncia a sé, l’accoglienza della Croce e la sequela di Cristo nel dono generoso della nostra vita agli altri.
Gesù non ha portato la croce sulla terra, ma è venuto a insegnarci il modo di portarla per trasformarla in strumento di Amore e risurrezione.
Nessuno hai il diritto di dire «Dio è con noi». Il Signore è con noi solo se noi Lo accogliamo e vogliamo stare con Lui, dalla Sua parte, sulla Sua strada.
Perché «ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani»? Oggi meritiamo ancora quel nome? Ce ne sono ancora le condizioni necessarie?
È vero che «con i “se” e con i “ma” la storia non si fa», ma quelli di Gesù sono fondamentali per capire il senso della storia e fare chiarezza nel nostro cuore.
Non basta sapere che Gesù è l’agnello di Dio, ma occorre farci “agnelli”, discepoli e seguaci di questo agnello, dicendo anche noi al Signore: «Ecco, io vengo».
La priorità nella vita è amare Dio, e farsi insegnare da Lui come Amare, gratuitamente. Solo Lui può farlo, perché Dio è Amore e ogni Amore vero viene da Dio.
Decidere e decidersi per Cristo è difficile, perché dobbiamo tagliar via tutto ciò che ci trattiene ancorati al passato e a noi stessi. E tagliare fa male…
Cos’è per noi la mano di Dio? Un rifugio sicuro o un laccio che ci impedisce di andare dove ci pare e piace? Dio è il nostro pastore o il nostro carceriere?
Crediamo di sapere già tutto di Lui… ma non è possibile capire il senso dei pensieri e dei sentimenti di Dio se Egli stesso non ci dà le chiavi del Suo cuore