Obbedire è un atto d’amore a Dio
Obbedire non è cedere al dispotismo dei prepotenti, ma ascoltare e mettersi al servizio di tutti, sapendo che così serviamo e amiamo il Signore.
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Obbedire non è cedere al dispotismo dei prepotenti, ma ascoltare e mettersi al servizio di tutti, sapendo che così serviamo e amiamo il Signore.
I ministeri che Cristo dona a ciascuno sono dati allo scopo di edificare il Suo Corpo mistico, per arrivare all’unità della fede fino all’uomo perfetto.
Gesù ci chiede imparare da Lui a servire i nostri fratelli non per farci loro schiavi, ma per amarli davvero, in modo gratuito, fino dare la nostra vita.
Essere discepoli di Cristo non è una gara a chi si umilia di più, ma a scendere più in basso del più piccolo e umile, per ridonargli dignità e onore.
I sacerdoti sono solo servi e collaboratori di Dio, e tutti i cristiani sono campo e edificio di Dio. Evitino le divisioni, per non essere contro-testimoni.
Il prete è chiamato al servizio perché Cristo, il Maestro e il Signore, si è fatto servo. Se non serve la Chiesa, il prete non serve a niente!
Cristo ci insegna che riposo non è “stare in santa pace”, ma ricostruire le relazioni con Dio e coi fratelli sull’amicizia e sull’amore, anziché sul dovere.
Il potere che Gesù dà ai Suoi discepoli non è quello di comandare, ma di diventare prolungamento del Suo Amore: è il potere di servire nella carità.
Solo il Signore sa quando sarà il momento che il successore di Pietro si dimetta o parta per il Cielo. Noi intanto preghiamo per lui e gli obbediamo.
Non è giusto, oggi come al tempo degli apostoli, che i sacerdoti lascino da parte il ministero della Parola e dei Sacramenti per correre dietro ad altro.