Discepolo, solo discepolo. Mercoledì Santo
Il discepolo è colui che prima di parlare ascolta attentamente: noi discepoli del Risorto dobbiamo ascoltarlo attentamente, soprattutto in questi giorni.
Omelie e riflessioni sulle letture della Settimana Santa
Il discepolo è colui che prima di parlare ascolta attentamente: noi discepoli del Risorto dobbiamo ascoltarlo attentamente, soprattutto in questi giorni.
Si ama sempre “invano”, inutilmente, perché l’Amore vero è totale gratuità: questo è l’Amore che contempliamo nella Passione del Signore.
Dicendoci «Ecco il mio servo», Dio ci chiede di puntare lo sguardo e non distoglierlo un solo istante dal Suo Figlio, l’Amore Crocifisso.
L’abbondanza delle pagine bibliche che ascoltiamo oggi ci invita a entrare in sintonia col cuore di Cristo e i Suoi sentimenti, lasciando da parte tutto quanto ci distoglie da essi.
Obbedienza è ascoltare il Signore fino in fondo, anche quando le conseguenze possono far pensar male di Lui. È fidarsi ciecamente di Dio, a costo della vita.
Il buio che c’è nella nostra vita spesso dipende da noi, perché ci chiudiamo alla luce e volgiamo lo sguardo solo sul male. Lasciamoci illuminare da Cristo!
Gesù è il servo sofferente: «non grida e non alza il tono», non esagera… Sia questo anche il nostro atteggiamento, entrando nei giorni santi dietro a Gesù.
Gesù porta a compimento le Scritture, facendo sì che ogni promessa di Dio sia mantenuta. Ciò è possibile solo per la Sua fedeltà totale alla volontà del Padre.
È “affollato” di personaggi il racconto della Passione. Ognuno ha qualcosa da insegnarci, in particolare a quale “regista” fare riferimento: l’autore della Vita
Partecipare alla grazia di essere – con Cristo – mediatori tra Dio e l’uomo è un dono che va sostenuto dalla preghiera di tutto il popolo di Dio