Prendere la croce. 24ª Domenica del Tempo Ordinario (B)
Se si vuole essere discepoli del Cristo c’è solo una strada: rinnegare se stessi e accogliere la Croce ogni giorno: prendere o lasciare.
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Se si vuole essere discepoli del Cristo c’è solo una strada: rinnegare se stessi e accogliere la Croce ogni giorno: prendere o lasciare.
Voce è Giovanni, mentre del Signore si dice: «In principio era il Verbo». Giovanni è voce per un po’ di tempo; Cristo invece è il Verbo eterno fin dal principio.
L’incontro di Elia col Signore sull’Oreb è un’occasione di discernimento e purificazione delle proprie convinzioni: su Dio, su di sé e sugli altri.
Il cuore di Maria è puro perché semplice, umile, svuotato di tutto il superfluo e accogliente verso ogni cosa che viene da Dio e dai Suoi fratelli più piccoli.
Nazareth è una vera scuola di vita per le nostre famiglie, nella disciplina, nel silenzio, nella comunione, nel lavoro (dai Discorsi di san Paolo VI).
Giovanni Battista (come Gesù), ci insegna che non si può e non si deve mai tacere la verità, scendendo a compromessi e a sotterfugi, a costo della propria vita!
La fede è una relazione profonda e sincera con Dio: se possiamo confessare che Gesù è il Signore, è solo perché prima Dio ci ha rivelato chi siamo noi per Lui.
Cerchiamo Dio nei segni miracolosi e terribili, ma Lui ci si rivela in un silenzio sottile, tendendoci la mano e invitandoci a non avere paura e fidarci di Lui.
Ci pensano già i potenti della terra a cercare di mettere a tacere i profeti, ma se lo fa la Chiesa… è destinata a morire!
Cosa val la pena condividere? Maria ha scelto: non stupidaggini o chiacchiere, ma solo la “Notizia delle notizie”, il Vangelo, la promessa di Dio mantenuta