Avere o dare ragione? 6ª Domenica di Pasqua (A)
Tutti oggi vogliono avere ragione. Ma credere significa dare ragione all’unico che è Via, Verità e Vita: Cristo. In Lui riposa la nostra speranza.
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Tutti oggi vogliono avere ragione. Ma credere significa dare ragione all’unico che è Via, Verità e Vita: Cristo. In Lui riposa la nostra speranza.
Molti “cristiani” vivono come se non ci fosse un Paradiso che li attende. Ma se non c’è la Vita Eterna, a che serve faticare e impegnarci nella via del Vangelo?
Viviamo in un mondo di adulti solo anagrafici, con la “sindrome di Peter Pan”. La conversione che ci aspetta è imparare ad assumerci le nostre responsabilità.
Non si può attendere qualcosa in cui non si crede più. Se vogliamo davvero la pace, dobbiamo riconvertire «le lance in falci» e «indossare le armi della luce».
Il 2 novembre per noi credenti non è giorno di nostalgico ricordo, ma di reciproco invito alla speranza che non delude: quella in Cristo, che ha vinto la morte.
Esser pronti come ci chiede il Signore non è avere paura che torni di soppiatto per coglierci in fallo, ma non vedere l’ora che arrivi per fare festa con noi!
Se accogliamo l’invito di Gesù a portare il “giogo” assieme a Lui la nostra vita sarà un partorire nella gioia, altrimenti sarà solo «partorire vento» e dolore.
Gesù Risorto non è salito in cielo, ma è disceso definitivamente e in modo totalmente nuovo sulla terra, riempiendola per sempre della Sua presenza.
La luce che buca le tenebre del nostro cuore è la notizia gioiosa che Dio si è fatto uomo e nostro figlio, per farci tornare nuovamente ad essere Suoi figli
Ai nostri giorni si dice spesso che «c’è poco da stare allegri», invece la Liturgia ci invita alla gioia e alla letizia. Ci sarà un motivo…