Vie di fuga. 1ª Domenica di Avvento (C)
La vigilanza e la preghiera ci permettono di individuare le “vie di fuga” per “sbarcare” da questo viaggio terreno e approdare alla patria celeste.
Contenuti che riguardano l’argomento “speranza”
La vigilanza e la preghiera ci permettono di individuare le “vie di fuga” per “sbarcare” da questo viaggio terreno e approdare alla patria celeste.
Ancora una volta l’Apocalisse arriva a infonderci speranza, promettendo e prefigurando la caduta certa di tutti i regni del male e il sorgere del Bene.
Visitando i sepolcri dei nostri cari, domandiamoci: cosa ci è rimasto di loro? L’Amore gratuito: è questo che rimarrà alla fine della vita, anche la nostra.
I Santi ci invitano a guardare avanti, a metterci in marcia verso la meta che loro hanno già conquistato e ci attende: la Gerusalemme celeste.
L’unità raccomandata da Paolo è quella alla quale Dio stesso ci chiama, desiderando che partecipiamo alla comunione trinitaria.
Solo se costruiamo la pace come Cristo, abbattendo i muri ed eliminando l’inimicizia, possiamo essere Chiesa e tempio dello Spirito.
La circoncisione è il simbolo di una religiosità fatta di opere che sono l’osservanza sterile della Legge, ma è dal cuore che deve partire tutto.
In mezzo alle sofferenze innocenti che fanno piangere il mondo, noi cristiani siamo chiamati alla nonviolenza, affidandoci solamente a Cristo Redentore.
Se Cristo non è risorto siamo le persone più insulse, inutili e dannose della storia! Se perdiamo per strada questa verità, non serviamo a nulla!
Stare oziosi non è solo poltrire e sprecare il tempo, ma segno di poca fiducia nel Signore e incapacità di attenderlo operosamente nella carità.