Come si fa a definire “felice colpa” il peccato di Adamo, se da esso sono derivate tutte le nostre disgrazie? Perché ci ha procurato un perdono ben più grande!
Posso fare solo una cosa in questi due giorni di silenzio: mettermi davanti al Crocifisso e dire, pieno di stupore: «Tu hai fatto tutto questo per me!»
I sacerdoti sono depositari di un dono immenso: partecipano alla grazia di essere con Cristo mediatori tra Dio e l’uomo. Perciò vanno sostenuti con la preghiera
In questo lungo “sabato santo” impostoci dall’isolamento per la pandemia abbiamo l’occasione di digiunare da ciò che non è esseziale, anzi, ci è dannoso.
«Ecco»: Guarda la Croce, ma non con occhi scettici, che credono di capire già tutto. Occorre stare sotto la Croce con Maria, contemplandola coi suoi occhi.
Non possiamo seguire Gesù ora, ma solo “dopo”. Dopo quando? Quando avremo imparato a deporre le nostre vesti, i nostri egoismi, per servire, come Cristo.
Condivido un’antica omelia anonima sul Sabato Santo, che – partendo dal silenzio – spiega evocativamente cosa abbia fatto Gesù durante il sonno della sua morte.
Sono don Pietro Carrara, un sacerdote della Diocesi di Bergamo.
Non sono un teologo né un biblista, ma un semplice prete in ministero: mi nutro ogni giorno della Parola di Dio e cerco di “spezzettarla” per le pecorelle affidatemi.
Se ciò che trovate sul mio blog può esservi utile ne sono felice: ringraziamo insieme il Signore.