Indossiamo le armi della luce. 1ª Domenica di Avvento (A)
Non si può attendere qualcosa in cui non si crede più. Se vogliamo davvero la pace, dobbiamo riconvertire «le lance in falci» e «indossare le armi della luce».
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Non si può attendere qualcosa in cui non si crede più. Se vogliamo davvero la pace, dobbiamo riconvertire «le lance in falci» e «indossare le armi della luce».
Esser pronti come ci chiede il Signore non è avere paura che torni di soppiatto per coglierci in fallo, ma non vedere l’ora che arrivi per fare festa con noi!
Anche il nostro cuore ha bisogno di “mettersi a dieta”, per non appesantirsi. Andiamo dal Signore, il nostro medico di fiducia!
Quel che ci è stato dato è molto. Quel che riusciamo a fare noi può sembrare poco. In ogni caso è nulla rispetto all’immenso patrimonio che Dio ci ha preparato.
Il tempo che siamo disposti a “sprecare” nell’attendere è proporzionale al valore che diamo alla persona che desideriamo incontrare. Chi stiamo aspettando?
Dobbiamo essere sempre svegli, così, quando il Signore verrà, lo potremo supplicare: «Ti prego, portami via con Te!». E Lui non ci lascerà qui da soli