Umiliatevi sotto la potente mano di Dio
Umiliarsi è farsi così piccoli da poterci stare bene nelle mani di Dio, e nelle mani di Dio siamo al sicuro!
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Umiliarsi è farsi così piccoli da poterci stare bene nelle mani di Dio, e nelle mani di Dio siamo al sicuro!
Fare il bene non è una cosa che viene naturale, nemmeno alle persone più buone: è qualcosa da imparare, giorno per giorno, imitando il Signore.
Non è il Signore che non chiama più e non fa udire la Sua voce, ma il nostro cuore che è diventato duro e sordo alle Sue Parole e indifferente verso i fratelli.
Non si nasce compassionevoli: è un’arte o, meglio, una virtù da imparare. La vogliamo imparare oggi dalla nostra Madre Celeste, a cura della nostra indifferenza.
Per eccesso di prudenza non è mai morto nessuno, a differenza di chi – con spavalderia – sfida sempre il limite e si crede “grande abbastanza”.
Il 2 novembre per noi credenti non è giorno di nostalgico ricordo, ma di reciproco invito alla speranza che non delude: quella in Cristo, che ha vinto la morte.
Due parole sulla virtù dell’obbedienza cristiana, a partire dalla pretesa di più “buon senso” e dalla meditazione sulla figura di san Giuseppe.
L’umiltà è una qualità apprezzata… negli altri. A noi risulta difficile umiliarci, avvicinarci alla terra. Ma è quello che ha fatto Gesù, incarnandosi.
Dio è paziente e misericordioso. Ma quando finalmente si realizza l’incontro, non è più tempo di tentennare
La vera umiltà non è abbassare fintamente se stessi, ma farsi ultimi per innalzare gli altri, riconoscendoli figli amati da Dio