Mille e non più mille?
Non dobbiamo aspettare mille anni per vedere la vittoria di Cristo sul mondo: essa si compie negli eletti che vivono con fede la sofferenza e la persecuzione.
Contenuti che riguardano l’argomento “Vita Eterna”
Non dobbiamo aspettare mille anni per vedere la vittoria di Cristo sul mondo: essa si compie negli eletti che vivono con fede la sofferenza e la persecuzione.
Qual è la cittadinanza che ci sta a cuore? Quella dei Cieli o il domicilio provvisorio di questo mondo? Forza, discepoli del Risorto: corriamo verso la meta!
Comandandoci di amare con tutto noi stessi, Dio non ci chiede l’impossibile, ma di sperimentare già ora ciò che un giorno vivremo in pienezza.
Per cosa saremmo disposti a dare tutto l’oro del mondo? Se la risposta non è il Regno dei Cieli, beh… dobbiamo riflettere.
Paolo ci insegna a vivere ogni cosa relativizzandola al nostro destino eterno. Purtroppo, troppi “cristiani” vivono come se non ci fosse un aldilà.
Paolo ci ricorda che è una vergogna per un credente attaccarsi alle cose e portare in tribunale un fratello invece di risolvere le cose nella carità.
Le ossa aride sono il simbolo di una speranza ormai sepolta, ma se ascoltiamo la Parola del Signore possiamo risorgere, dentro e fuori di noi.
Le parole di Gesù sono spirito e vita, sono parole di Vita Eterna: non le compendiamo fino in fondo, ma non possiamo vivere senza. Accogliamole!
Quasi ci supplica il Signore: «Venite, mangiate il mio pane, bevete il vino che io ho preparato». Accogliamo l’invito! Ne va della nostra vita!
Se Cristo è la primizia dei morti che sono risorti, Maria viene subito dopo. E dopo di lei siamo invitati a credere di essere chiamati pure noi!