Tu lascia anche il mantello

Omelia per lunedì 16 giugno 2025
Dobbiamo imparare a non attaccarci alle cose terrene, a «lasciare la presa», per guadagnare un cuore libero, leggero e generoso.
Letture: 2Cor 6,1-10; Sal 97 (98); Mt 5,38-42
Nella riflessione di due anni fa ho messo in parallelo la Prima Lettura e il vangelo sottolineando che il discepolo del Risorto è chiamato a contrastare il mondo non per sport, per fare il “bastian contrario”, ma solo quando si tratta di opporsi al male, e lo deve fare vincendolo con il bene.
Lascia, lascia!
Oggi mi focalizzo particolarmente su due frasi del piccolo brano evangelico che uso spessissimo durante le confessioni:
a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Vi chiedete quando “sfodero” queste frasi?
Beh, se è da un po’ che seguite le mie riflessioni, dovreste capirlo: quando i “penitenti”1 vengono a lamentarsi di aver subito ingiustizie in occasione di spartizioni ereditarie coi loro fratelli o parenti alla morte dei genitori.
È a loro che dico, con forza e convinzione:
«non attaccarti alle cose terrene! Lascia la presa, o ti farai male e passerai la vita a litigare!».
Meglio la pace del cuore
Su questo argomento ho riflettuto anche in un’omelia tre anni fa,2 dove dicevo:
È meglio conservare la serenità e la pace che rimediare due soldi, una casa o un terreno in più. È meglio tenersi strette le persone piuttosto che le cose!
Si sta meglio ad avere poco o niente, credetemi! Lo dico perché ho visto davvero troppe persone perdere tutto per avidità: il tempo, la serenità, l’onestà, l’amicizia, le persone care… la propria vita!
Un cuore libero e gioioso
Non è solo un consiglio di saggezza umana quello che ci dà Gesù, ma l’educazione a un cuore povero, libero, leggero, capace di spiccare il volo verso le cose vere, belle, che riguardano la vita eterna.
Lasciar andare le cose terrene, anche quelle che ci spettano, e addirittura far diventare una sorta di “piacere” il fare per qualcun altro ciò che quello vorrebbe farci fare per obbligo o costrizione, rende il cuore libero e gioioso sempre.
Anticipa con la carità
Invece di farcele portare via, le cose, impariamo a donarle di nostra iniziativa, con libertà e con gioia, come ci insegnano i santi (a proposito del mantello donato ci vengono in mente, ad esempio san Francesco d’Assisi e san Martino di Tours).
- Ho messo la parola “penitenti” tra virgolette perché – nella maggior parte dei casi – queste persone vengono a sfogare in confessionale solamente la loro rabbia e frustrazione per l’ingiustizia subita e, quindi, a confessare i peccati altrui anziché i propri. ⤴
- Cfr Molla la presa – Omelia per la 18ª Domenica del Tempo Ordinario (C), 31 luglio 2022. ⤴