Un certo Gesù
Non sono solo atei e agnostici a parlare di Cristo come «un certo Gesù»: anche molti sedicenti cristiani che si scaldano per argomenti inutili parlano così.
Omelia per venerdì 17 maggio 2024
Letture: At 25,13-21; Sal 102 (103); Gv 21,15-19
Ancora una volta il Lezionario non ci può proporre tutte le pagine degli Atti degli Apostoli.
Dai fatti ascoltati ieri, per arrivare a quanto narrato nella pagina della Prima Lettura di oggi, tocca leggere da soli ben due capitoli, cosa che vi consiglio di fare da soli, con calma (cfr At 23,12 – 25,12).
Sunto delle “puntate” mancanti
Sostanzialmente i Giudei cercano in tutti i modi di uccidere Paolo, nonostante sia in custodia presso il potere romano, ma l’apostolo riesce a sfuggire pure da questo agguato: viene inviato al governatore romano presso Cesarea, dove può difendersi dai suoi accusatori e, non avendo riscontrato fondatezza nelle accuse presentate, viene custodito in prigione per ben due anni, ma con una certa libertà di movimento e di incontrare gente.
Al cambio di governatore, i Giudei provano nuovamente a portare accuse contro Paolo, ma questi, rifiutando di farsi giudicare a Gerusalemme, si appella a Cesare, in qualità di cittadino romano.
Un certo Gesù…
La pagina di oggi narra di come il nuovo governatore, Festo, riceva in visita il re Agrippa e Berenìce e di come decida di parlare loro del caso di Paolo.
La cosa su cui voglio fermare l’attenzione è la lettura “esterna”, “laica” (nel senso deteriore del termine) della predicazione di Paolo da parte del governatore romano:
«Quelli che lo incolpavano… non portarono alcuna accusa di quei crimini che io immaginavo; avevano con lui alcune questioni relative alla loro religione e a un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo».
Mette i brividi!
È davvero avvilente il sunto della predicazione apostolica sulla verità della fede cristiana fatta da un non credente, ma soprattutto quell’«un certo Gesù, morto… vivo».
Non so a voi, ma a me mette i brividi… soprattutto perché per me quel “certo Gesù” è il Signore, il Figlio del Dio vivente, la ragione della mia vita!
Ma anche perché – sempre più spesso – incontro sedicenti cristiani che non hanno un modo molto diverso di rapportarsi a Cristo rispetto ai non credenti…
Che tristezza!
Anche tanti “cristiani” di oggi si infervorano per questioni molto marginali (l’uso della chitarra invece dell’organo, le processioni da mantenere a tutti i costi, la Messa in latino…), ma poi, quando si arriva al “succo” del discorso, ti rendi conto che per loro, Cristo non è altri che un certo Gesù, morto, che qualcuno si ostina a proclamare vivo.
Che tristezza!