
Che cosa ne avremo? Festa di san Benedetto
Che cosa otterremo cercando di imitare san Benedetto? La speranza che il mondo si lasci attirare dalla luce dell’Amore disarmato e disarmante di Dio.
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Che cosa otterremo cercando di imitare san Benedetto? La speranza che il mondo si lasci attirare dalla luce dell’Amore disarmato e disarmante di Dio.
Quando Gesù dice «Non giudicate» ci chiede di non condannare i nostri fratelli, ma il male che fanno, distinguendo sempre tra peccato e peccatore.
Gli apostoli e anziani di Gerusalemme non inviano solo uno scritto ad Antiochia, ma delle persone: segno di fraternità e comunione concreta.
Che nessuno sia profeta in patria è diventato addirittura un proverbio. Ma, invece di darlo per scontato, noi cristiani dovremmo smentirlo.
Pur configurandosi secondo diversi gradi di gravità, la bestemmia è sempre un male, sia per chi la dice che per chi la deve ascoltare suo malgrado.
Siamo chiamati a crescere nel rapporto con Dio, passando da riti vuoti ed esteriori ad un sacrificio che sia vera offerta di noi stessi assieme a Cristo.
La dignità della persona umana deriva da tutti i doni che Dio ha fatto all’uomo, creandolo a Sua immagine e donandogli la sapienza e la Legge.
Invece di fare pressioni su Papa Francesco per farlo scendere dalla cattedra e dimettersi, la Chiesa tutta dovrebbe sostenerlo con la preghiera!
Come afferma il Concilio, «la liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutto il suo vigore».
Cristo è sempre lo stesso: tale affermazione invita alla fermezza nella fede, a comprendere il piano di Dio e ad essere testimoni luminosi per gli uomini.