
Dio è luce: camminiamo nella luce
Dio è luce, e se noi camminiamo nella luce, cercandolo con ardore, Egli illumina il nostro intelletto, perché possiamo scrutare il Suo mistero.
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Dio è luce, e se noi camminiamo nella luce, cercandolo con ardore, Egli illumina il nostro intelletto, perché possiamo scrutare il Suo mistero.
Distogliere gli occhi dal Cielo significa interrompere il contatto con Dio, ergendo noi stessi a metro di giudizio; alzarli al Cielo è affidarci a Lui.
Gesù invita l’adultera a guardare davanti a sé, a non farsi bloccare dal suo passato di peccatrice. La misericordia di Dio ci rinnova e rimette in cammino.
Alla fine del racconto della Trasfigurazione, rimane Gesù solo: ormai è Lui l’unico mediatore tra Dio e gli uomini, l’unico “luogo” per incontrare Dio.
Solo una sincera professione di fede ci permette di riordinare i nostri rapporti malati con le cose, coi fratelli e con Dio. A questo serve la Quaresima.
Essere cristiani significa essere discepoli di Cristo, andare dietro a Lui, convinti che solo con Lui possiamo trovare la vita, anche quando la perdiamo.
Quando siamo avvolti dalla sofferenza chiediamo «Dov’è Dio?». Se lo cerchiamo con sincerità, lo ritroviamo proprio lì, a condividere il nostro dolore.
Dio è sempre in viaggio per venirci incontro, ma occorre che anche noi andiamo incontro al nostro amato, incontrandoci almeno a metà strada.
Portare il giogo col Signore significa camminare assieme a Lui, con la stessa mitezza e umiltà, accettando che ci aiuti a portare i pesi della nostra vita.
Non è mettendo i piedi in testa agli altri che realizzeremo la nostra vita, ma confidando nel Signore e lasciando che sia Lui a fare giustizia.