Alla fine chi resterà? 4ª Domenica del Tempo Ordinario (A)
Quando tutti i prepotenti si saranno distrutti a vicenda, chi resterà ad abitare la terra? I miti, «un popolo umile e povero» che confida nel Signore.
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Quando tutti i prepotenti si saranno distrutti a vicenda, chi resterà ad abitare la terra? I miti, «un popolo umile e povero» che confida nel Signore.
Solo l’anima a cui il Signore si è degnato di fare grandi cose può magnificarlo con lode degna. dal Commento su san Luca di san Beda il Venerabile (Magnificat).
All’appello di Dio Maria risponde subito «Eccomi»: non si nasconde come Adamo ed Eva, non ha paura di Dio e della propria umiltà, ma si affida totalmente a Lui.
Il Regno di Dio non è di questo mondo, perché Cristo non è venuto a salvare se stesso, ma a dare la Sua vita per la salvezza di tutti: per Dio regnare è servire.
Il Signore fa preferenze, eccome! Ma al contrario di come le fa l’uomo: se c’è da scegliere in modo parziale, Dio sta dalla parte dei poveri e degli ultimi.
Siamo tutti pieni di sensi di colpa, ma – di contro – abbiamo smarrito il senso del peccato. Questo è accaduto perché abbiamo eclissato Dio con il nostro “io”.
Se staremo ultimi e con gli ultimi, se inviteremo alla nostra tavola «poveri, storpi, zoppi, ciechi», saremo nel posto giusto, pronti per essere serviti da Dio.
Condanna dei propri peccati, perdono delle offese, preghiera, elemosina e umiltà: le vie della riconciliazione con Dio (dalle Omelie di san Giovanni Crisostomo)
La porta del Regno è Gesù, e non è “stretta” a causa del Suo essere esigente con noi, ma del nostro “ingrassare” nell’orgoglio e nella supponenza.
Idolatria non è adorare statue o esaltare personaggi famosi… è dire: «quello che ho me lo sono fatto io… Io mi sono fatto da solo», che è ancora peggio.