
Perseveranti, ogni giorno
Rientriamo nel Tempo Ordinario prendendo esempio da Maria, che ha vissuto con perseveranza la sua vocazione, giorno per giorno.
Contenuti che riguardano l’argomento “quotidianità”
Rientriamo nel Tempo Ordinario prendendo esempio da Maria, che ha vissuto con perseveranza la sua vocazione, giorno per giorno.
La mia invocazione, alla fine di ogni giornata, è la stessa di Filippo: «Signore, mostrami il Padre», ma anche «Signore, accresci in me la fede!»
Qualunque lavoro è dignitoso anzitutto se fatto nel nome del Signore, con animo lieto, come modo per proseguire l’opera creatrice di Dio.
L’ascolto orante della Parola di Dio è un vero e proprio memoriale, un atto sacramentale, che rende realmente presente Cristo nell’oggi.
In un mondo dove per essere “grandi” bisogna mostrarsi sicuri di sé, il Vangelo ci invita a chiedere a Dio «che cosa dobbiamo fare» per accoglierlo.
San Carlo è stato davvero un pastore esemplare che ha dato la vita per le pecore. Ma anche un esempio così illustre può guidare la nostra santità quotidiana.
Se si vuole essere discepoli del Cristo c’è solo una strada: rinnegare se stessi e accogliere la Croce ogni giorno: prendere o lasciare.
Stare oziosi non è solo poltrire e sprecare il tempo, ma segno di poca fiducia nel Signore e incapacità di attenderlo operosamente nella carità.
Invece di cercare sempre segni impossibili della presenza di Dio, impariamo, come i Profeti, a percepire la Sua gloria ovunque, nel quotidiano.
Se si rinchiude Cristo in un tabernacolo, si rischia veramente di relegarlo lassù, lontano dal mondo, di rendere del tutto inutile la Sua Incarnazione.