Nell’angoscia invoca il Signore

Nell'angoscia invoca il Signore

Sull’esempio dei profeti e di Gesù, quando ci troviamo nell’angoscia e nell’ingiustizia, siamo invitati a invocare il Signore e abbandonarci a Lui.

Omelia per venerdì 22 marzo 2024

Letture: Ger 20,10-13; Sal 17 (18); Gv 10,31-42

Il brano della Prima Lettura di oggi è tratto dalla sezione delle “confessioni” del profeta Geremia, come quello ascoltato a fine febbraio.

Mi stringevano agguati mortali

Anche questa pagina, in un venerdì di Quaresima che ormai sta per farci entrare nella settimana di Passione, è anticipo e prefigurazione della sorte di Cristo:

«Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo…
Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui…»

È un sistema vecchio quanto il mondo quello di accusare falsamente e denunciare l’uomo giusto e retto che dà fastidio, per toglierlo di mezzo e passare finalmente per “buoni”.

Le parole della terza strofa del Salmo Responsoriale possono ben esprimere i sentimenti di angoscia del profeta e di Gesù:

Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti infernali;
già mi avvolgevano i lacci degli inferi,
già mi stringevano agguati mortali.

Nell’angoscia invoca il Signore

Umanamente, oltre all’angoscia e al terrore, di fronte a simili ingiustizie nascono il rancore, la ribellione e sentimenti di vendetta.

Invece, la reazione di Geremia e di Gesù è totalmente diversa, e ci indica la via da seguire nel momento in cui anche noi dovessimo trovarci in simili frangenti:

Nell’angoscia invocai il Signore,
nell’angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
a lui, ai suoi orecchi, giunse il mio grido.

Sia il profeta che Gesù invocano Dio e in Lui trovano rifugio: Geremia dice «il Signore è al mio fianco come un prode valoroso», e Gesù dice «il Padre mi ha consacrato e mandato nel mondo… il Padre è in me, e io nel Padre».

Abbandonarsi con fiducia

L’ho ripetuto più volte: non si reagisce al male con altro male, ma con il bene (cfr Rm 12,21).

Non si tratta di abbandonarsi passivamente al male (Gesù stesso ne ha sempre chiesto spiegazione, in questo brano come durante la Sua Passione1), ma di abbandonarsi con fiducia nelle mani di Dio:

«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito».2

  1. Cfr Gv 18,21-23 ↩︎
  2. Cfr Lc 23,46. ↩︎