Preghiera e digiuno per la pace
Preghiera e digiuno sono “armi spirituali” che possono far tacere le armi umane, ripristinando il dialogo profondo tra Dio e l’uomo, tra l’uomo e i suoi simili.
Contenuti che riguardano l’argomento “preghiera”
Preghiera e digiuno sono “armi spirituali” che possono far tacere le armi umane, ripristinando il dialogo profondo tra Dio e l’uomo, tra l’uomo e i suoi simili.
La fede di Giobbe (e la nostra) matura quando passa dal “sentito dire” all’incontro a tu per Tu con Dio: allora anche il dolore innocente trova luce.
I «perché?» di Giobbe sono il condensato del grido dell’innocente. Lamenti, domande e proteste, se rivolti con fiducia a Dio, sono preghiera autentica.
L’intercessione è la forma più bella di preghiera, perché non solo si fa mediatrice di salvezza, ma è disposta a pagare a favore del bene dei fratelli.
La benevolenza di Dio si manifesta nel Suo non sottrarsi mai del tutto di fronte al rifiuto dell’uomo, ma farsi, invece, ulteriormente piccolo.
Non smettiamo di avere in noi gli stessi sentimenti di Cristo, di provare compassione per tutti quelli che vivono senza sapere perché o per chi.
Ci sono varie differenze nei racconti evangelici riguardanti lo stesso fatto: anche queste hanno qualcosa di importante da insegnarci.
Per essere cristiani autentici non basta «non farsi vedere»: occorre confrontarsi in ogni cosa col Padre, che vede e aiuta a capire l’intimità del cuore.
In ginocchio come Elia, abbiamo bisogno di capire che si ottiene di più mettendosi nelle mani di Dio che non «prendendo Dio per il collo».
L’attesa del credente non è caratterizzata dall’inquietudine o dall’ozio del vivere “alla giornata”, ma è piena di opere buone.