Non preoccupatevi. Festa di Santo Stefano
Per il cristiano non preoccuparsi di come difendersi dal male, non è solo una scelta di non violenza, ma anche un atteggiamento di abbandono fiducioso in Dio.
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Per il cristiano non preoccuparsi di come difendersi dal male, non è solo una scelta di non violenza, ma anche un atteggiamento di abbandono fiducioso in Dio.
Lo srotolarsi della nostra vita, quello che decidiamo di fare o non fare dipende sostanzialmente dall’immagine che abbiamo di noi stessi e, soprattutto, di Dio.
Come i primi cristiani dobbiamo liberarci dalla schiavitù delle “potenze” terrene e celesti e confidare nella signoria di Cristo che ci ha liberati per sempre.
Cerchiamo Dio nei segni miracolosi e terribili, ma Lui ci si rivela in un silenzio sottile, tendendoci la mano e invitandoci a non avere paura e fidarci di Lui.
Quello che appare in questa pagina è un Dio totalmente trascendente, distaccato dall’uomo, inavvicinabile. Ma non è che a noi piace di più un Dio così?
La mormorazione è un atteggiamento che caratterizza spesso anche il nostro percorso di vita e di fede. L’invito è a trasformare la lamentela in preghiera.
Gridare verso il Signore può essere segno di affidamento, ma anche lamento inutile e sintomo di poca fiducia in Lui. Noi quando gridiamo al Signore?
Non dobbiamo temere, perché Dio veglia sempre su di noi: «Non si addormenterà, non prenderà sonno il custode d’Israele» (Sal 121,4).
La non conoscenza genera paura. La paura genera orrore. Perciò l’unico sentimento da lasciare “a briglie sciolte” quando si ignora qualcosa è la compassione.
La più grande paura dell’uomo è di non essere considerato, di non avere il consenso e l’approvazione degli altri, ma il credente deve cercare solo il consenso di Dio