La casa di Dio è in rovina
La casa del Signore in rovina è il simbolo di una comunità sgretolata a causa dei nostri egoismi, che ci fanno inesorabilmente perdere il gusto della vita.
Omelie, commenti, pensieri e riflessioni a partire dalla Parola di Dio dei giorni feriali.
La casa del Signore in rovina è il simbolo di una comunità sgretolata a causa dei nostri egoismi, che ci fanno inesorabilmente perdere il gusto della vita.
La preghiera più vera è quella che ci fa portare il peso dei peccati dei nostri fratelli come fossero nostri, in uno spirito di pura solidarietà e compassione.
Oggi dobbiamo ricostruire il tempio che è la Chiesa di persone e non aver paura di sgravarci di tante strutture (anche chiese) che non rappresentano più nulla.
L’occhio penetrante della fede sa leggere la storia intravedendo come Dio guida le vicende umane: i grandi della terra sono solo strumenti nelle Sue mani.
La «bella professione di fede» di Timoteo (e la nostra) si regge sulla testimonianza di fede di Gesù Cristo, fatta non di parole, ma di vita donata sulla Croce.
Esame di coscienza: l’avidità del denaro ha rovinato e continua a rovinare la Chiesa, assieme alla ricerca di fama e visibilità di “moderni profeti e teologi”.
Fede e religiosità non sono la stessa cosa: spesso si rischia di ridurre il proprio essere cristiani a dei gesti che rasentano la superstizione. Stiamo attenti.
Dare il buon esempio è un dovere imprescindibile per i pastori e coloro che nella Chiesa ricoprono un ministero, ma è fondamentale per tutti gli educatori.
Se preghiamo solo per qualcuno e non per tutti (soprattutto chi ha le responsabilità più alte), non stiamo pregando veramente, non stiamo parlando con Dio.
Due #hashtag, due dei miei motti preferiti e Parole compagne di viaggio: «il primo dei peccatori sono io» e «mi è stata usata misericordia». Ve li condivido.