L’educazione è cosa del cuore
«L’educazione è cosa del cuore, e Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi».
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«L’educazione è cosa del cuore, e Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi».
Siamo tutti chiamati alla santità, nessuno escluso. Dobbiamo smetterla di pensare che i Santi siano una speciale “casta” alla quale dobbiamo guardare da lontano
«Non abbiate paura» è l’invito che tante volte san Giovanni Paolo II ha rivolto alla Chiesa (soprattutto ai giovani), fin dall’inizio del suo pontificato.
Gesù apprezza la sincerità e la trasparenza interiore di Natanaele, e la fa diventare la base del suo cammino di santità. E noi siamo onesti, non solo a parole?
La nostra Mamma Celeste è sulla porta del Paradiso per accoglierci, e sta a scrutare l’orizzonte con impazienza, finché non siamo tutti entrati nella casa del Padre.
Se vogliamo seguire il Maestro dobbiamo rimanere sempre fragili vasi di creta che portano un tesoro prezioso, per poterci spezzare e diffondere il Suo profumo.
Per mettere ordine nella propria vita occorre darsi una “Regola” che ci aiuti a non disperdere forze ed energie. È questa l’eredità preziosa di san Benedetto.
Non c’è niente di strano che le “colonne” della Chiesa chiedano «pregate per me»: senza un edificio ben compaginato attorno ad esse, le colonne cadono.
Crediamo che il cammino della Santità passi per forza attraverso indicibili sofferenze… ma i Santi sono gli unici davvero felici, nel vero senso della parola!
Maria è detta “Beata” perché ha capito che Dio l’aveva “benedetta”, amata e prediletta fin dall’eternità. Se ci fideremo sempre di Lui saremo beati anche noi.