Protési in avanti. Solennità di Tutti i Santi
I Santi ci invitano a guardare avanti, a metterci in marcia verso la meta che loro hanno già conquistato e ci attende: la Gerusalemme celeste.
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I Santi ci invitano a guardare avanti, a metterci in marcia verso la meta che loro hanno già conquistato e ci attende: la Gerusalemme celeste.
Una bellissima pagina dell’autobiografica di santa Teresina di Lisieux ci fa capire come l’amore è il centro di ogni vocazione.
Solo il Signore sa quando sarà il momento che il successore di Pietro si dimetta o parta per il Cielo. Noi intanto preghiamo per lui e gli obbediamo.
I frutti avvelenati dei falsi profeti odierni sono la confusione del cuore, la divisione, il settarismo, l’arroganza nei confronti della Chiesa.
Tutte le più belle virtù cadono come un castello di carte se non poggiano sul fondamento necessario: la conoscenza e l’Amore di Dio.
Quando Pietro scrive «per voi i profeti preannunciavano la grazia» ci chiama in causa in modo forte, ricordandoci che gli «eletti» da Dio siamo noi.
Nella memoria di san Filippo Neri, condivido una pagina e una preghiera di san Giovanni XXIII, anche lui devoto al santo dell’Oratorio.
Il fatto che Caterina fosse illetterata non è un invito a non studiare, ma a cercare con tutto il cuore di farsi istruire da Dio, che si rivela ai piccoli.
Se vogliamo raggiungere la santità di Dio non dobbiamo fare “salti in alto”, ma scendere giù sempre più in basso, alla ricerca del nostro prossimo.
Nazareth è una vera scuola di vita per le nostre famiglie, nella disciplina, nel silenzio, nella comunione, nel lavoro (dai Discorsi di san Paolo VI).