Chi ci separerà dall’amore di Cristo?

Chi ci separerà dall'amore di Cristo? (il «Cristo che abbraccia», cattedrale di Würzburg, Germania)
Omelia per giovedì 30 ottobre 2025

L’amore di Dio manifestato nel dono di Suo Figlio per la nostra salvezza è così grande che niente e nessuno potrà mai separarci da esso. Una pagina da pregare!

(in copertina: il Crocifisso che abbraccia, cattedrale di Würzburg, Germania)

Letture: Rm 8,31-39; Sal 108 (109); Lc 13,31-35

Sabato scorso abbiamo iniziato la lettura del capitolo ottavo della Lettera ai Romani esordendo con questa affermazione:

Ora, dunque, non c’è nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù (Rm 8,1).

Tema e svolgimento

Allora le avevo commentate dicendo che erano lo «svolgimento del tema» a partire da quel grido di gioia e di ringraziamento a Dio che l’apostolo aveva innalzato nel capitolo precedente, dopo essersi proclamato infelice, perché incapace di compiere il bene e fuggire il male:

Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! (cfr. Rm 7,19.22-25)

Il sigillo di autenticità e qualità

Oggi terminiamo la lettura di questo capitolo stupendo mettendo il «sigillo di autenticità» sull’affermazione che apre il capitolo:

Fratelli, se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?

Non solo Dio non ci condanna, ma ci ha graziato (e ci grazia continuamente) sacrificando Suo Figlio al nostro posto.

Cristo è morto per noi!

E nemmeno Cristo, che ha pagato il prezzo del nostro peccato – e, quindi, avrebbe tutto il “diritto” di avercela con noi – ci condanna; anzi, intercede per noi:

Chi condannerà? Cristo Gesù è morto, anzi è risorto, sta alla destra di Dio e intercede per noi!

Questa affermazione non può che nascere dalla contemplazione della scena del Calvario descritta dall’evangelista Luca:1

Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (cfr. Lc 23,34a).

Non solo Gesù ha offerto la Sua vita per noi, ma ha invocato il perdono del Padre come nostro intercessore e ha trovato persino una “scusante” per ottenerci ancor più clemenza.

Non temiamo più nulla

Perciò, non abbiamo più nulla da temere, né dalle difficoltà che giungono da fuori di noi (le persecuzioni), né da quelle che si agitano dentro di noi (le tentazioni e la nostra fragilità creaturale):

Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?

Niente e nessuno ci separerà da Cristo

La sicurezza di essere più che vincitori in questa battaglia l’abbiamo solo e solamente grazie a colui che ci ha amati, in virtù dell’infinito e incommensurabile Amore che Dio ha per noi in Cristo Gesù.

Da questo Amore Paolo è reso sicuro e persuaso che

né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù, nostro Signore.

Una pagina da pregare

Questa pagina è stata non solo letta ma soprattutto pregata da molti cristiani in tutti i frangenti di persecuzione che hanno attraversato la storia, fino ad arrivare alla terribile esperienza dei campi di concentramento nazisti: capite che, in un quadro del genere, queste affermazioni di fede assumono il loro pieno valore.

Ma anche nello scorrere monotono e oscuro del nostro quotidiano, che spesso genera in noi paure immotivate e inspiegabili che tormentano l’animo, accendono una calda luce di fiducia e speranza.

Preghiamole anche noi, dunque, e per farlo in modo ancor più profondo, vi suggerisco questo bellissimo canto di monsignor Marco Frisina:

Chi ci separerà?

  1. Luca, lo ricordiamo sempre, è stato discepolo e collaboratore di Paolo.