Beati gli occhi che vedono
Noi cristiani abbiamo già tutto ciò che serve per gioire e non ce ne rendiamo conto, come se avessimo le fette di salame sugli occhi!
Contenuti che riguardano l’argomento “Amore di Dio”
Noi cristiani abbiamo già tutto ciò che serve per gioire e non ce ne rendiamo conto, come se avessimo le fette di salame sugli occhi!
Il comandamento sempre antico e sempre nuovo non è una cosa da praticare una tantum, ma in continuazione: occorre rimanere nell’amore.
Il Signore ci è vicino proprio in quei frangenti in cui Lo sentiamo più lontano o assente: le prove della nostra vita, il momento della nostra morte.
Il biglietto di Paolo a Filemone, in realtà, è destinato a ciascuno di noi: tutti dobbiamo imparare a vivere solo come figli di Dio e fratelli in Cristo Gesù.
Non basta imparare gli insegnamenti di Gesù, e nemmeno obbedire a Cristo: siamo chiamati ad avere i Suoi stessi sentimenti di amore e misericordia.
L’unità raccomandata da Paolo è quella alla quale Dio stesso ci chiama, desiderando che partecipiamo alla comunione trinitaria.
Paolo sembra prendere in mano il righello e fare la geometria dell’amore di Dio: ma esso è infinito e supera ogni misura umana. Sappiamoci amati!
Se siamo vivi è solo per grazia: nessuno si può salvare da solo! Di questo dobbiamo prendere coscienza, o non capiremo mai la misericordia divina.
Dio dev’essere benedetto perché Lui per primo ci ha benedetti, fin dall’eternità, con un’infinta abbondanza di grazie spirituali, effuse su tutta l’umanità.
Per cosa saremmo disposti a dare tutto l’oro del mondo? Se la risposta non è il Regno dei Cieli, beh… dobbiamo riflettere.