Duri d’orecchi, duri di cuore

Duri d'orecchi

Il problema del non ascoltare non risiede nelle orecchie, ma nel cuore, che è ostinato e indurito. Accogliamo l’invito ad accogliere la voce del Signore!

Omelia per giovedì 7 marzo 2024

Letture: Ger 7,23-28; Sal 94 (95); Lc 11,14-23

La capacità di ascoltare è una delle qualità più rare ai nostri giorni, ma – a quanto pare – lo è da sempre, se diamo retta a quanto il Signore dice per mezzo del profeta Geremia nel brano che ci è proposto oggi come Prima Lettura:

«Da quando i vostri padri sono usciti dall’Egitto fino ad oggi… non mi hanno ascoltato né prestato orecchio»

Promesse da marinaio

È il dramma descritto nel libro dell’Esodo: Dio parla, istruendo il Suo popolo, e il popolo, a parole, promette di obbedire alla voce del Signore:

«Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto» (cfr Es 24,7).

Ma la realtà è tutt’altra: il seguito della storia di Israele è un continuo non ascoltare.1

Non è un problema di orecchie

La durezza d’orecchi qui non è un problema di udito, ma di volontà, di ritrosia e ostinazione nei confronti della voce di Dio:

«essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle».

Ma di un cuore ostinato

L’ostinazione a non ascoltare la voce del Signore torna tantissime volte nella Bibbia con l’espressione «dura cervice», che allude al non voler piegare il collo, ovvero, al non volersi sottomettere… Ma non è il collo a non volersi piegare, e non sono le orecchie a non volersi aprire: è il cuore ad essere ottuso e ostinato.

Come ha insegnato Gesù, è il cuore malvagio l’origine di tutti i mali.2

Mettiamoci in ascolto

La dura cervice è l’esatto contrario del «cuore docile», il «cuore che sa ascoltare» chiesto in dono a Dio dal re Salomone.3

È da lì che dobbiamo iniziare il nostro cammino di conversione.

Togliamo quelle mani dalle orecchie, in questo tempo di Quaresima, e accogliamo l’invito ripetuto spasmodicamente dal ritornello del Salmo Responsoriale:

Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.

Lasciamo che la Parola di Dio possa scendere nel nostro intimo e trovare terreno fertile e accogliente.

Sordi, muti, maldicenti

Se non lo faremo, diventeremo anche noi ostinati come la gente del tempo di Gesù di cui ci narra il brano di vangelo odierno, incapaci di vedere il bene persino in occasione di un miracolo.

L’assurdo è che il muto riacquista la parola; invece, chi l’aveva già è incapace di usarla se non per criticare o dire cattiverie.

Quanto è vera questa cosa ai nostri giorni, e nelle nostre comunità cristiane!

  1. Cfr 2Re 17,14; 2Re 21,9; Ger 11,8; Ger 17,23. ↩︎
  2. «Dal di dentro, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male» (cfr Mc 7,17-23). ↩︎
  3. Cfr 1Re 3,4-13 e la meditazione che ho proposto il 3 febbraio scorso. ↩︎