Ecco l’agnello di Dio! 2ª Domenica del Tempo Ordinario (A)
Non basta sapere che Gesù è l’agnello di Dio, ma occorre farci “agnelli”, discepoli e seguaci di questo agnello, dicendo anche noi al Signore: «Ecco, io vengo».
Contenuti che riguardano l’argomento “conversione”
Non basta sapere che Gesù è l’agnello di Dio, ma occorre farci “agnelli”, discepoli e seguaci di questo agnello, dicendo anche noi al Signore: «Ecco, io vengo».
L’Epifania è una luce che illumina il mistero dell’Incarnazione: rivela chi è Dio per noi e chi siamo noi per Lui. E ci invita a rivestirci della stessa luce.
L’Avvento ci indica il timore di Dio come l’atteggiamento, la strada per costruire una pace vera e duratura, che consentirà l’instaurarsi del Regno dei cieli.
Non si può attendere qualcosa in cui non si crede più. Se vogliamo davvero la pace, dobbiamo riconvertire «le lance in falci» e «indossare le armi della luce».
Siamo tutti chiamati alla santità, nessuno escluso. Dobbiamo smetterla di pensare che i Santi siano una speciale “casta” alla quale dobbiamo guardare da lontano
C’è una curiosità morbosa e maliziosa (quella del farci gli affari degli altri), ma ce n’è anche una “santa”: quella di voler conoscere il Signore come Zaccheo.
Il Signore fa preferenze, eccome! Ma al contrario di come le fa l’uomo: se c’è da scegliere in modo parziale, Dio sta dalla parte dei poveri e degli ultimi.
La ricchezza non è buona o cattiva in sé: dipende dall’uso che se ne fa. Siamo invitati a diventare buoni economi, che usano le ricchezze per fare giustizia.
Gesù apprezza la sincerità e la trasparenza interiore di Natanaele, e la fa diventare la base del suo cammino di santità. E noi siamo onesti, non solo a parole?
La porta del Regno è Gesù, e non è “stretta” a causa del Suo essere esigente con noi, ma del nostro “ingrassare” nell’orgoglio e nella supponenza.