Lo strumento che ho scelto per me
Ci consola sapere che, a ciascuna delle nostre obiezioni di inadeguatezza, Dio risponde «non temere, tu sei lo strumento che ho scelto per me».
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Ci consola sapere che, a ciascuna delle nostre obiezioni di inadeguatezza, Dio risponde «non temere, tu sei lo strumento che ho scelto per me».
La circoncisione del cuore e delle orecchie è la condizione necessaria per entrare in rapporto con Dio e lasciarsi istruire dal Suo Santo Spirito.
Non è giusto, oggi come al tempo degli apostoli, che i sacerdoti lascino da parte il ministero della Parola e dei Sacramenti per correre dietro ad altro.
Chi viene dall’alto, dal cielo, chi è rinato nello Spirito, non parla più secondo la terra, ma è «al di sopra di tutti», come e con Gesù Risorto.
Siamo noi a mettere in carcere e in catene la Parola di Dio, quando non ci lasciamo scavare dentro per operare un vero esodo di conversione.
Per accogliere la vita nuova del Risorto occorre farsi battezzare nel Suo nome, ovvero: lasciarsi immergere e seppellire nella Sua morte.
Conversione è ritornare sui propri passi, rientrare in sé per ritrovare la strada di casa, quella del Padre, che ci ama profondamente.
Il problema del non ascoltare non risiede nelle orecchie, ma nel cuore, che è ostinato e indurito. Accogliamo l’invito ad accogliere la voce del Signore!
Fare il bene non è una cosa che viene naturale, nemmeno alle persone più buone: è qualcosa da imparare, giorno per giorno, imitando il Signore.
Conversione è allontanarsi dal male e dal peccato, ma noi siamo più inclini ad allontanarci dalla strada buona, perché ci costa fatica rimanerle fedeli.