
Io non sono degno, ma di’ soltanto una parola
Sembra pleonastico raccomandare di appuntare queste parole che ripetiamo spesso nella Liturgia, ma vanno scolpite nel cuore: «io non sono degno…»
Contenuti che riguardano l’argomento “umiltà”
Sembra pleonastico raccomandare di appuntare queste parole che ripetiamo spesso nella Liturgia, ma vanno scolpite nel cuore: «io non sono degno…»
Il Regno di Dio si instaurerà definitivamente solo quando saranno eliminati tutti i Suoi nemici. Forza, allora! Diventiamo tutti Suoi amici!
Tutti pensiamo di conoscerci, ma l’unico che vede nel profondo del nostro cuore è Cristo: solo Lui ci può dire «Ti conosco».
Risplendere come astri nel mondo significa riflettere fedelmente la luce di Dio, perché tutti gli uomini glorifichino il Suo nome.
Non basta imparare gli insegnamenti di Gesù, e nemmeno obbedire a Cristo: siamo chiamati ad avere i Suoi stessi sentimenti di amore e misericordia.
Occorre leggere e capire le proprie arrabbiature per verificare che non siano frutto dell’ira, e usarle nella direzione giusta, per fare chiarezza senza ferire.
Obbedire non è cedere al dispotismo dei prepotenti, ma ascoltare e mettersi al servizio di tutti, sapendo che così serviamo e amiamo il Signore.
Preghiamo il nostro Patrono perché ci aiuti a seguire il suo esempio senza esitazioni e nell’intento di conformarci sempre più a Gesù Cristo come lui.
Essere discepoli di Cristo non è una gara a chi si umilia di più, ma a scendere più in basso del più piccolo e umile, per ridonargli dignità e onore.
La sapienza umana non è solo effimera, ma anche un inganno e una schiavitù. L’unica cosa che libera è sapere di essere di Cristo, di appartenere a Dio.