In cerca di briciole. 20ª Domenica del Tempo Ordinario (A)
Chi è umile sa di non meritare ciò che ha e considera tutto una grazia; si accontenta di chiedere le “briciole” dell’Amore di Dio e viene esaudito oltre misura.
Contenuti che riguardano l’argomento “umiltà”
Chi è umile sa di non meritare ciò che ha e considera tutto una grazia; si accontenta di chiedere le “briciole” dell’Amore di Dio e viene esaudito oltre misura.
Quello di Gesù nel descrivere i frutti abbondanti della semina non è ottimismo ingenuo, ma perfetta conoscenza della larghezza dell’Amore di Dio.
Gli «stanchi e oppressi» che Gesù chiama a sé per dare loro ristoro sono gli artigiani di pace, che credono e sognano ancora un mondo senza armi e senza guerra.
Se fosse per i sinottici Tommaso sarebbe rimasto semplicemente uno dei Dodici, un numero, un nome… per fortuna Giovanni ce l’ha fatto conoscere e apprezzare.
Una cosa accomuna l’esperienza dei santi apostoli Pietro e Paolo: riconoscere che nulla hanno da dare di loro, ma che tutto ciò che hanno viene da Gesù Cristo.
Se l’occhio è luminoso e puntato verso il Regno dei Cieli, non si cade nell’errore della vanagloria, ma si diventa capaci di vantarsi di ciò che è dono di Dio.
Obbedienza è ascoltare il Signore fino in fondo, anche quando le conseguenze possono far pensar male di Lui. È fidarsi ciecamente di Dio, a costo della vita.
Gesù è il servo sofferente: «non grida e non alza il tono», non esagera… Sia questo anche il nostro atteggiamento, entrando nei giorni santi dietro a Gesù.
Gesù porta a compimento le Scritture, facendo sì che ogni promessa di Dio sia mantenuta. Ciò è possibile solo per la Sua fedeltà totale alla volontà del Padre.
Quando tutti i prepotenti si saranno distrutti a vicenda, chi resterà ad abitare la terra? I miti, «un popolo umile e povero» che confida nel Signore.