Dio guida la storia

Dio guida la storia

L’occhio penetrante della fede sa leggere la storia intravedendo come Dio guida le vicende umane: i grandi della terra sono solo strumenti nelle Sue mani.

Omelia per lunedì 25 settembre 2023

Letture: Esd 1,1-6; Sal 125 (126); Lc 8,16-18

Lunedì scorso, commentando la prima lettera a Timoteo, ammonivo tutti i cristiani dicendo che è un peccato non pregare per i governanti e i potenti della terra, perché

significa che non crediamo che Dio possa convertire i cuori delle persone, e che – come in tutte le vicende umane di cui ci narrano le Scritture – Egli non sia in grado di guidare la storia secondo la Sua Provvidenza e il Suo disegno di Bene.

Tra le tante vicende, alludevo proprio a quelle riferite dal brano che ascoltiamo oggi nella prima lettura.

Da una dominazione all’altra

La Liturgia ci fa ascoltare il solenne “prologo” del libro di Esdra, che riferisce dell’editto di Ciro (538 a.C.), che permise agli Ebrei deportati a Babilonia di far ritorno nella loro terra.

I re di Persia, in genere, furono molto liberali con i culti dei templi conquistati (che essi restauravano e sostenevano col loro appoggio, pur controllandoli), e la loro politica religiosa nei confronti del giudaismo si ispirò ai medesimi principi.

In più, il giudaismo beneficiò forse anche di un favore speciale: YHWH, designato sempre come «Dio del cielo» negli atti ufficiali, poteva essere messo sullo stesso piano del dio supremo riconosciuto dai grandi re: Ahura-Mazda.

Ciro, servo di Dio a sua insaputa

Quanto al ruolo di Ciro, esso è annunziato in Is 44,28 – 45,7:

«Io dico a Ciro: “Mio pastore”;
ed egli soddisferà tutti i miei desideri,
dicendo a Gerusalemme: “Sarai riedificata”,
e al tempio: “Sarai riedificato dalle fondamenta”».


Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l’ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re…
perché tu sappia che io sono il Signore,
Dio d’Israele, che ti chiamo per nome.
Per amore di Giacobbe, mio servo,
e d’Israele, mio eletto,
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo, sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non c’è alcun altro,
fuori di me non c’è dio;
ti renderò pronto all’azione, anche se tu non mi conosci…»

Ciro non conosce direttamente Yahweh, eppure il Signore lo sceglie come “Suo pastore”, “Suo eletto”. I fatti sono narrati con l’occhio penetrante della fede, per cui è Dio che guida la storia, e i grandi della terra non sono altro che strumenti nelle Sue mani, anche a loro insaputa.

Dio guida la storia

È un tema che un tema che trattavo già a metà luglio, commentando i brani della Genesi: Giuseppe, venduto come schiavo, dietro la malvagità e la cattiveria ricevuta dai fratelli, è capace di vedere la volontà e la Provvidenza di Dio:

«Dio mi ha mandato qui prima di voi, per assicurare a voi la sopravvivenza nella terra e per farvi vivere per una grande liberazione. Dunque non siete stati voi a mandarmi qui, ma Dio» (cfr Gen 45,7-8).

Per chi ha fede, nel bene e nel male, è sempre Dio che guida la storia, anche quando tutto sembra in balìa della cattiveria umana.

Attenti a non fraintendere

Ma, se occorre fede per sapere intravedere l’opera di Dio che guida la storia (anche nei momenti più tragici e oscuri), occorre altrettanta sapienza per non attribuire a Dio cose che Dio non si sognerebbe mai di approvare o avvallare.

Tipo quei “profeti di sventura” che attribuiscono direttamente a Dio terremoti, pandemie, alluvioni o quant’altro e invitano a leggere ogni cosa come una minaccia o una punizione.

O, peggio ancora, quelli che si macchiano di ogni oscenità e si “lavano la coscienza” attribuendo a Dio la volontà di quelle azioni scellerate (pensiamo anche solo ai concetti di guerra “santa” nelle varie religioni, al Deus vult che raccoglieva i Crociati)!

Pronti a collaborare

Non meno importante è la finale del brano:

Allora si levarono i capi di casato di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i leviti. A tutti Dio aveva destato lo spirito, affinché salissero a costruire il tempio del Signore che è a Gerusalemme.

Non è sempre così: Dio guida la storia con la Sua Provvidenza, ma spesso coloro che Lo devono aiutare (a partire dai Suoi ministri) se ne stanno con le mani in mano, intenti solamente a lamentarsi che il mondo non funziona, che non è più come una volta, etc. …

Dio può anche prendere in mano la storia e servirsi di persone inconsapevoli per volgere tutto al bene, ma occorre che chi è destinatario di questo bene ed è chiamato a collaborare per realizzarlo, si muova prontamente e risponda attivamente alla voce dello Spirito.

Dio guida la storia, sì, ma occorre che noi gli “andiamo dietro”, o che, quantomeno, non Gli “mettiamo il bastone tra le ruote”.