Esercizi dello Spirito. Sant’Ignazio di Loyola

Esercizi dello spirito

Condivido con voi due pensieri e due consigli nella memoria di sant’Ignazio di Loyola, grandissimo maestro dello Spirito, autore degli Esercizi Spirituali.

Due parole nella ricorrenza di un santo a me caro

Oggi ricorre la memoria di sant’Ignazio di Loyola, maestro indiscusso della spiritualità, fondatore della Compagnia di Gesù (i Gesuiti) e autore degli Esercizi Spirituali.

Tutto parte da un film

Mi sono innamorato di questo santo (e di san Filippo Neri) tantissimi anni fa, nel 1994, quando ero assistente dei ragazzi delle medie in Seminario, guardando il film State buoni se potete (con Johnny Dorelli ad interpretare san Filippo e Philippe Leroy ad interpretare sant’Ignazio).

È un capolavoro, uscito ormai quarant’anni fa, ma che vi invito caldamente a guardare se non l’avete mai visto (o a riguardare se già l’avete fatto).

È incredibile come un regista dichiaratamente ateo abbia saputo descrivere con brevi tratti e pennellate efficaci le figure eminenti della santità del Cinquecento: non solo Filippo Neri e Ignazio di Loyola, appunto, ma anche Teresa d’Avila, Giovanni della Croce, Francesco Saverio, Carlo Borromeo.

L’esperienza degli Esercizi Spirituali

Poi, l’anno successivo, ho avuto la grazia di vivere l’esperienza unica degli Esercizi Spirituali Ignaziani: qualcosa di veramente impegnativo ma indimenticabile.

Il silenzio, la meditazione, la preghiera tutta incentrata sulla Lectio Divina, con la Parola di Dio come unica compagna di viaggio…

L’introspezione, l’esame di coscienza, il confronto serrato con la guida spirituale…

Sono “armi” che tuttora mi aiutano nel mio cammino di sacerdote, e soprattutto nella faticosa arte del discernimento spirituale, per me e per le persone che sono chiamato a guidare nel sacramento della Riconciliazione e nei colloqui spirituali con le tante persone che incontro qui nel Santuario di Sotto il Monte.

Il discernimento degli spiriti

Per capire da dove nasce la conversione di sant’Ignazio e la sua intuizione sul discernimento spirituale, condivido con voi una paginetta che noi sacerdoti abbiamo meditato oggi nell’Ufficio di Letture del Breviario:

Essendo stato appassionato divoratore di romanzi e d’altri libri fantasiosi sulle imprese mirabolanti di celebri personaggi, quando cominciò a sentirsi in via di guarigione, Ignazio domandò che gliene fossero dati alcuni tanto per ingannare il tempo. Ma nella casa dove era ricoverato non si trovò alcun libro di quel genere, per cui gliene furono dati due intitolati «Vita di Cristo» e «Florilegio di santi», ambedue nella lingua materna.

Si mise a leggerli e rileggerli, e man mano che assimilava il loro contenuto, sentiva nascere in sé un certo interesse ai temi ivi trattati. Ma spesso la sua mente ritornava a tutto quel mondo immaginoso descritto dalle letture precedenti. In questo complesso gioco di sollecitazioni si inserì l’azione di Dio misericordioso.

Infatti, mentre leggeva la vita di Cristo nostro Signore e dei santi, pensava dentro di sé e così si interrogava: «E se facessi anch’io quello che ha fatto san Francesco; e se imitassi l’esempio di san Domenico?». Queste considerazioni duravano anche abbastanza a lungo avvicendandosi con quelle di carattere mondano.

Un tale susseguirsi di stati d’animo lo occupò per molto tempo. Ma tra le prime e le seconde vi era una differenza. Quando pensava alle cose del mondo, era preso da grande piacere; poi subito dopo quando, stanco, le abbandonava, si ritrovava triste e inaridito. Invece quando immaginava di dover condividere le austerità che aveva visto mettere in pratica dai santi, allora non solo provava piacere mentre vi pensava, ma la gioia continuava anche dopo.

Tuttavia egli non avvertiva né dava peso a questa differenza fino a che, aperti un giorno gli occhi della mente, incominciò a riflettere attentamente sulle esperienze interiori che gli causavano tristezza e sulle altre che gli portavano gioia.

Fu la prima meditazione intorno alle cose spirituali. In seguito, addentratosi ormai negli esercizi spirituali, costatò che proprio da qui aveva cominciato a comprendere quello che insegnò ai suoi sulla diversità degli spiriti.

(dagli Atti raccolti da Ludovico Consalvo dalla bocca di sant’Ignazio, cap. 1,5-9)

Ho fatto mio il suo motto

Tra i tanti insegnamenti di Sant’Ignazio, ho scelto diverso tempo fa di fare mia la sua regola, che diventò il motto non ufficiale dei Gesuiti: Ad maiorem Dei gloriam: «per la maggior gloria di Dio».

Vi assicuro che è qualcosa di veramente liberante: fare qualsiasi cosa solo ed esclusivamente per rendere gloria a Dio. Nessun tornaconto, nessun contraccambio, nessun compiacimento o interesse se non quello di sapere che Dio (e solo Lui) è orgoglioso di me e che il Suo nome è glorificato davanti agli uomini.

Due filmati divertenti

Vi lascio anche il link a due spezzoni del film che ho citato all’inizio che sono veramente divertenti, e credo (spero) vi faranno venir voglia di vedere tutto quanto il film.

  1. Il primo riguarda proprio la lettura degli Esercizi Spirituali che sant’Ignazio “consiglia” a san Filippo Neri: https://www.youtube.com/watch?v=iUtDcQ4y1NE
  2. Il secondo riguarda il concetto Ignaziano di obbedienza incondizionata: https://www.youtube.com/watch?v=BBDHwuehgmM

Buona visione e… spero vi faccia affezionare un pochino a questi due santi che porto nel cuore e mi accompagnano ogni giorno.