Il tribunale della misericordia
La Confessione non è un tribunale di condanna, ma di misericordia! Il confessore, come medico, deve guarire e come giudice deve assolvere.
Sotto questa categoria raccolgo considerazioni, pensieri e riflessioni, di varia natura, ma sempre fatti da un sacerdote cattolico che medita sulla vita quotidiana. Il tutto alla luce della Parola di Dio e della Dottrina cattolica.
La Confessione non è un tribunale di condanna, ma di misericordia! Il confessore, come medico, deve guarire e come giudice deve assolvere.
È davvero un peccato non pregare o pregare poco, in tutti i sensi! Chi non prega non sa cosa si perde e quanto male si fa: non pregare è un lento suicidio!
Occorre chiarire che saper perdonare non significa riuscire a dimenticare i torti subiti: è una virtù che richiede un cammino impegnativo e tanta preghiera.
Nella confessione non ci sono parole o argomenti “tabu”, ma è bene non dimenticare mai lo scopo di questo sacramento e viverlo al meglio.
Due parole nella ricorrenza di un santo a me caro
Condivido con voi due pensieri e due consigli nella memoria di sant’Ignazio di Loyola, grandissimo maestro dello Spirito, autore degli Esercizi Spirituali.
Perché devo raccontare i miei peccati a un prete, che è un uomo e un peccatore come me? Non posso chiedere perdono direttamente a Dio? Chi l’ha prescritto?
La mia personale e quotidiana invocazione al Signore attraverso l’intercessione del mio caro e amato san Filippo Neri
due pensieri cristiani nella Festa dei Lavoratori
La Chiesa può dire qualcosa sul lavoro? E noi cristiani cosa possiamo fare per vivere e far vivere dignitosamente questo importante aspetto della nostra vita?
Per guarire dall’invidia c’è solo un modo: smetterla di paragonarci agli altri e prendere coscienza della nostra unicità, scoprendoci infinitamente amati da Dio.
Gli scrupoli tormentano la coscienza e impediscono di sperimentare appieno la misericordia di Dio e la pace. Ma ricordiamo: «Dio è più grande del nostro cuore».