Una cosa nuova. 5ª Domenica di Quaresima (C)
La misericordia di Dio è una cosa nuova, forse troppo nuova per noi, tanto da non riuscire a capirla e accoglierla… ma è l’unica che può spalancarci il futuro
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La misericordia di Dio è una cosa nuova, forse troppo nuova per noi, tanto da non riuscire a capirla e accoglierla… ma è l’unica che può spalancarci il futuro
Dio non pretende il nostro pentimento: gli basta solo la nostra disponibilità a lasciarci amare. Se gli diremo di sì, per Lui sarà già motivo di far festa
Non siamo noi a dover implorare Dio che abbia ancora un po’ di pazienza: ci pensa ogni giorno Suo Figlio, che nell’Eucaristia chiede al Padre di perdonarci
Non andiamo fieri dei nostri peccati ricorrenti, ma – come per le malattie croniche – grazie a Dio esiste un “farmaco salvavita”: la Confessione frequente
Gli occhi rivelano ciò che c’è nel cuore: quello è lo “scrigno” che dobbiamo preservare come il tesoro più prezioso, custodendovi solo l’Amore di Dio
Non è un’imposizione quella di amare i nemici, ma una supplica accorata del nostro Padre Celeste, che ci chiede di assomigliargli nel suo essere misericordioso
Se siamo qualcosa o qualcuno è solo per grazia di Dio. Solo rimettendo la nostra vita nelle Sue mani possiamo realizzare noi stessi e i Suoi progetti
Tommaso è il nostro gemello, la “fotocopia” della nostra fede zoppicante, del nostro bisogno di fare sempre esperienza del Risorto, di toccare il Suo Amore
Se siamo come Giuda la notte resterà notte, ma se facciamo come Nicodemo, andando da Gesù, veniamo verso la luce: la nostra notte risplenderà della luce di Dio.
Vogliamo continuare a vivere da capre, selvatici e indipendenti, oppure diventare pecore docili e miti, che si lasciano guidare dal Signore incontro ai poveri?