«Non riesco a perdonare»
Occorre chiarire che saper perdonare non significa riuscire a dimenticare i torti subiti: è una virtù che richiede un cammino impegnativo e tanta preghiera.
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Occorre chiarire che saper perdonare non significa riuscire a dimenticare i torti subiti: è una virtù che richiede un cammino impegnativo e tanta preghiera.
Dio è sorprendente: pensa e agisce sempre al contrario di quello che immaginiamo noi. Impariamo da Lui a sorprendere il mondo, andando controcorrente, con Amore.
Ci sembra giusto arrabbiarci tanto con Dio quando non fa come diciamo noi? Chi crediamo di essere? Che diritti pensiamo di poter vantare sugli altri?
La conversione non è qualcosa che riguardi Dio (dato che Egli non può nemmeno concepire il male), ma il Suo ritirare le minacce è una scuola anche per noi.
Scappare lontano dal Signore ci colloca lontano dai fratelli e viceversa. Abbiamo molto da imparare dalla parabola di Giona e da quella del Buon Samaritano.
Riconoscerci tutti peccatori e invocare sinceramente il perdono di Dio ci fanno sperimentare immediatamente la Sua infinita misericordia e il Suo Amore.
La preghiera più vera è quella che ci fa portare il peso dei peccati dei nostri fratelli come fossero nostri, in uno spirito di pura solidarietà e compassione.
Consideriamo ciascuno la chiamata ricevuta da Dio: cosa possiamo vantare di nostro? Nulla. È solo per la Sua infinita misericordia che siamo stati chiamati.
Due #hashtag, due dei miei motti preferiti e Parole compagne di viaggio: «il primo dei peccatori sono io» e «mi è stata usata misericordia». Ve li condivido.
Grazie al cielo – a differenza di quanto avviene in natura – la sproporzione tra l’Amore di Dio e il nostro cercare di corrispondervi è, e rimarrà, incolmabile.