Al contrario

Al contrario, quando offri un banchetto...

Dio è sorprendente: pensa e agisce sempre al contrario di quello che immaginiamo noi. Impariamo da Lui a sorprendere il mondo, andando controcorrente, con Amore.

Omelia per lunedì 6 novembre 2023

Letture: Rm 11,29-36; Sal 68 §(69); Lc 14,12-14

Dato che da qualche giorno sono costretto a casa da una brutta influenza, cerco (nonostante i “fumi” influenzali e quelli dell’aerosol che mi annebbiano le mente) di condividere due pensieri sulle letture di oggi.

Un Dio sorprendente

L’immagine di Dio che possiamo desumere dal brano della lettera ai Romani che ascoltiamo nella prima lettura è sorprendente, perché è l’esatto contrario di come ce lo raffiguriamo noi.

Non chiede indietro nulla

Anzitutto soffermiamoci sull’espressione che apre la lettura:

i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!

Per far capire questo concetto ho usato spesso l’esempio (triste) di quei fidanzati che – quando si lasciano perché capiscono di «non essere fatti l’uno per l’altra» – si chiedono indietro i vari regali che si sono fatti durante il periodo in cui sono stati assieme…

Ecco Dio non è così: non è geloso, non fa ripicche, non si rimangia la parola data, ma soprattutto non smette mai di amare, cascasse il mondo!

Quanto sono miserabili i vari agnostici e affini che mandano lettere raccomandate alle segreterie parrocchiali chiedendo lo “sbattezzo”, come se ci si potesse anche cancellare dal cuore di Dio!

Come il figliol prodigo, puoi mandare a quel paese tuo Padre, andartene di casa sbattendo la porta, ma non potrai mai impedirgli di amarti fino a far sanguinare il Suo cuore!

Usa il male come occasione di bene

La seconda cosa sorprendente è la capacità (che solo Dio ha) di far servire anche il male al bene:

Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch’essi ottengano misericordia. Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!

Sembra un ping-pong tra la disobbedienza umana e l’Amore infinito e misericordioso di Dio, ma non è un gioco: è quanto è successo veramente sotto gli occhi dell’apostolo, che nella sua predicazione si era rivolto prima ai Giudei e – avendone constatato il rifiuto – aveva annunciato il Vangelo ai pagani, trovando gioiosa accoglienza.

La speranza di Paolo è che i Giudei – vedendo il miracolo operato da Dio a causa del loro rifiuto iniziale – possano ritornare sui loro passi, divenendo nuovamente destinatari della misericordia divina.

Ci precede sempre

Ma questo discorso sulla misericordia va chiarito ancora una volta, perché – come sempre – noi pensiamo che Dio “arrivi dopo”, come una sorta di “pezza” o di “rattoppo” a curare le ferite che ci siamo fatti per imprudenza, e così viviamo con Lui un rapporto che è sempre di minorità e umiliazione, a causa del nostro orgoglio ferito dal non essere stati capaci di cavarcela da soli.

Al contrario, la misericordia e l’Amore di Dio ci precedono sempre e da sempre, e non vengono elargiti solo in occasione delle nostre cadute:

chi gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio?

Al contrario

È questo il motivo della sorprendente richiesta di Gesù al capo dei farisei che l’aveva invitato a mangiare a casa sua:

«Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici… né i tuoi parenti… perché… tu abbia il contraccambio.

Al contrario… invita poveri, storpi, zoppi, ciechi…»

Il motivo è che il Padre fa così con ogni uomo, perché «l’uomo non è altro che un poveraccio che deve sempre chiedere tutto a Dio», come diceva il santo Curato d’Ars.

La più bella ricompensa

Segue una strana beatitudine:

«e sarai beato perché non hanno da ricambiarti».

Forse è da questo invito di Gesù (o forse da una rivelazione personale) che l’apostolo Paolo ha attribuito al Maestro le parole (che non troviamo in nessuno dei quattro vangeli):

«Si è più beati nel dare che nel ricevere!» (cfr At 20,16-35).

Perciò, vi invito non soffermarvi sul «Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti», perché rischiamo ancora una volta di perdere di vista la dimensione della gratuità che caratterizza l’Amore di Dio.

Motiviamo, invece, il nostro agire “al contrario” attingendo all’altra raccomandazione di Gesù:

«…affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti» (Mt 5,45).

Non si fa il bene perché si aspetta un contraccambio: si fa il bene perché è Bene, e perché il Bene è Dio stesso.