Attrattivi o respingenti?

Siamo attrattivi o respingenti?

Se vogliamo cristiani (e quindi attrattivi nella fede), dobbiamo girarci “dal verso giusto”, quello dell’Amore accogliente di Cristo per ogni uomo.

Omelia per martedì 3 ottobre 2023

Letture: Zac 8,20-23; Sal 86 (87); Lc 9,51-56

Due immagini antitetiche sono presentate nella prima lettura e nel vangelo di oggi.

Nel brano di Zaccaria, che leggiamo per primo, è descritta un’incredibile e irresistibile attrattività della fede:

In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: “Vogliamo venire con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi”.

Nel brano del Vangelo di Luca è impietosamente descritta la reale e sempre più frequente repellenza esercitata da chi si ritiene un credente “DOC” verso chi non è ancora giunto alla fede:

Quando videro ciò [che, cioè, i Samaritani non volevano ricevere Gesù perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme], i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?»

Da una parte l’ideale di quello che dovrebbe essere la Chiesa, dall’altra la dura realtà dei fatti.

Chiesa ideale (attrattiva)

La Chiesa dovrebbe essere una calamita che attrae a sé tutti quanti, come è descritta negli Atti degli Apostoli, in cui lo stile di vita gioioso e comunitario attira l’ammirazione e il favore di tutti quanti (cfr At 2,47; At 4,33; At 5,13-14).

I credenti dovrebbero essere così intrisi di Amore per Dio e per il prossimo da suscitare meraviglia, stupore, ammirazione, desiderio di cambiare vita (cfr At 8,36; At 16,14-15; At 16,30-34).

Il cristiano (proprio in forza di questo nome) dovrebbe essere capace di far sentire a ogni uomo che è figlio di Dio e che il Padre lo chiama alla gioia.

Chi ci incontra dovrebbe sentirsi attirato dal nostro modo di vivere nella carità, nella gioia, in una parola: nel Signore; dovrebbe sentire il desiderio di essere con noi e camminare sulla stessa via.

Chiesa reale (respingente)

Invece… gli uomini del nostro tempo, quando incontrano quei pochi “cristiani” rimasti, trovano degli araldi della propria “cittadella”, pronti a respingere violentemente gli “attacchi” di chi non è “degno” di affacciarsi alla fede.

Le nostre comunità cristiane, gli stessi gruppi al loro interno, sono piccole associazioni massoniche.

Come dice spesso Papa Francesco, invece di essere invito gioioso siamo una “dogana” che non lascia passare nessuno o, tutt’al più, impone dazi costosissimi e regole insopportabili per aderire alla propria piccola setta.

Dal Signore ci meritiamo lo stesso rimprovero che si meritarono Giacomo e Giovanni.

Da che parte girarsi

Perché siamo così respingenti noi cristiani?

Perché – come succede per una calamita quando la si gira per il verso sbagliato – invece di essere orientati verso Cristo e il Suo cuore accogliente, ci arrotoliamo su noi stessi, sui nostri personalismi, le nostre abitudini inviolabili, chiusi ad ogni apertura e cambiamento, e totalmente privi di speranza.

Per essere cristiani (e quindi attrattivi), dobbiamo nuovamente girarci “per il verso giusto”, verso Cristo, e ripartire dalle Sue parole, dal Suo mandato missionario:

«Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19).