Indossiamo le armi della luce. 1ª Domenica di Avvento (A)
Non si può attendere qualcosa in cui non si crede più. Se vogliamo davvero la pace, dobbiamo riconvertire «le lance in falci» e «indossare le armi della luce».
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Non si può attendere qualcosa in cui non si crede più. Se vogliamo davvero la pace, dobbiamo riconvertire «le lance in falci» e «indossare le armi della luce».
Esser pronti come ci chiede il Signore non è avere paura che torni di soppiatto per coglierci in fallo, ma non vedere l’ora che arrivi per fare festa con noi!
Gesù Risorto non è salito in cielo, ma è disceso definitivamente e in modo totalmente nuovo sulla terra, riempiendola per sempre della Sua presenza.
Cosa val la pena condividere? Maria ha scelto: non stupidaggini o chiacchiere, ma solo la “Notizia delle notizie”, il Vangelo, la promessa di Dio mantenuta
Ai nostri giorni si dice spesso che «c’è poco da stare allegri», invece la Liturgia ci invita alla gioia e alla letizia. Ci sarà un motivo…
Mentre la storia degli uomini va avanti a chiacchiere sempre uguali, la Parola di Dio è un avvenimento, che lascia il segno nel cuore di chi crede
Anche il nostro cuore ha bisogno di “mettersi a dieta”, per non appesantirsi. Andiamo dal Signore, il nostro medico di fiducia!
Il frutto è maturo! Non è più tempo di dormire ora, ma «di svegliarsi dal sonno, perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti»
Ci sono segni semplici e straordinari allo stesso tempo, che rendono presente il Maestro, perché è Lui a compierli attraverso le mani di chi crede
Smettiamola di ritagliare solo dei miseri “angolini” per Dio della nostra vita, e diciamogli anche noi – come Maria – : “vieni, Signore! Qui sei a casa Tua!»