Come avverrà questo? 4ª Domenica di Avvento (B)

Come avverrà questo?

Non si tratta di chiedersi come sarà questo Natale, ma di capire cosa possiamo e dobbiamo fare per essere pronti a viverlo bene. Andiamo a scuola da Maria.

Omelia per domenica 24 dicembre 2023

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Letture: 2Sam 7,1-5.8-12.14.16; Sal 88 (89); Rm 16,25-27; Lc 1,26-38

Abbiamo ascoltato tante di quelle volte la pagina dell’Annunciazione (in questo mese è già la terza) che quasi ci esce dalle orecchie… o forse non l’abbiamo mai ascoltata e meditata a sufficienza?

Credo la seconda: non capiremo mai abbastanza quello che ha vissuto Maria quel giorno, e non ne trarremo mai sufficienti insegnamenti per la nostra vita di fede.

È già Natale!? Tranquilli: c’è Maria

Il fatto che quest’ultima domenica di Avvento sia anche la vigilia di Natale ci mette un po’ di agitazione (almeno a noi preti, che siamo “sommersi” dall’incrocio di diverse liturgie), un po’ come quando si arriva all’ultimo a fare i regali…

Anche per quanto riguarda la nostra preparazione spirituale, tre settimane e un giorno sono davvero pochine…

Per questo ci fa bene entrare ancora una volta nella casa di Maria a Nazaret perché, se c’è qualcuno che ci può suggerire come fare a “sistemare tutto” in così poco tempo, quella è proprio lei.

Una visita inaspettata

Sì, perché anche a lei quella visita di Gabriele è arrivata un po’ inaspettata e “fuori programma”: anche se molti quadri dell’Annunciazione rappresentano Maria assorta nella preghiera o nella lettura della Bibbia, dobbiamo immaginare più facilmente un quadro di vita famigliare, di faccende domestiche.

Insomma: Maria non aveva la tavola apparecchiata come quando si attende un ospite di riguardo che si è invitato da tempo; magari non aveva nemmeno molto ordine in giro!

Ma il cuore era pronto

Ma, al di là di come potesse trovarsi l’umile tugurio in cui abitava (le case di Nazareth erano poco più che caverne scavate nella roccia) la sua “casa interiore” (il suo cuore) era pronta all’accoglienza.

Le parole dell’arcangelo non le devono esserle suonate affatto strane (a parte il saluto speciale riservatole), ma – anzi – famigliari: erano tutte promesse contenute nei vaticini dei profeti che aveva ascoltato e pregato più volte.

Maria si nutriva costantemente della Parola di Dio: per questo era pronta ad ascoltare quell’annuncio.

È a noi che la Parola di Dio suona spesso come estranea, e molti testi (non dico dell’Antico, ma pure del Nuovo Testamento) è come se non li avessimo mai sentiti! Per questo abbiamo riproposto un po’ di Lectio Divina nel Tempo di Avvento.

Come avverrà? Cosa devo fare io?

Dall’ascolto di parole più volte “masticate”, “ruminate”, meditate, pregate,1 Maria passa all’azione, e si chiede come debba disporsi per rendere vera quella Parola nella sua vita… ed è qui che arriva l’inaspettato, perché Gabriele risponde:

«Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra».

Come a dire: «farà tutto Dio; tu non devi fare nulla, se non lasciarti riempire dallo Spirito Santo e lasciarti coprire dall’ombra di Dio, accogliendo in te la Sua presenza, lasciandola crescere fino a diventare uomo».

Arrendersi alla volontà di Dio

Maria allora capisce che si tratta di lasciar fare a Dio, di arrendersi alla Sua volontà, di farsi prendere per mano e lasciarsi condurre dove vuole Lui; per questo dice:

«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».

Questo è l’insegnamento di Maria. Questo è ciò che dobbiamo fare anche noi, non solo oggi che ormai è Natale, ma ogni giorno della nostra vita. Ed è il vero senso delle parole «sia fatta la tua volontà», che ripetiamo ogni giorno nel Padre Nostro.

Nella vita di un credente tutto è grazia.

Non è l’uomo che costruisce la strada della Salvezza: è Dio che ci salva e noi ci dobbiamo “solo” lasciar salvare, entrando in sinergia con Lui.

Quando lasciamo che Dio si serva di noi, allora Lui compie in noi e attraverso di noi le Sue grandi opere.

  1. Sono alcuni dei momenti della Lectio Divina. ↩︎