È Dio a guidare gli eventi

È Dio che guida gli eventi

L’uomo crede di «fare la storia», ma è Dio a prenderlo per mano e condurlo passo passo al compimento dei Suoi disegni. Certo, occorre essere docili con Lui.

Omelia per sabato 13 gennaio 2024

Letture: 1Sam 9,1-4.17-19; 10,1a; Sal 20 (21); Mc 2,13-17

Il succo del commento alla prima lettura di ieri era che Dio ci lascia fare, anche quando vogliamo prendere strade sbagliate, ma non smette mai di tenerci per mano con dolcezza.

Tirata d’orecchi

La cosa si rende del tutto evidente nel seguito del racconto, che narra della consacrazione regale di Saul, ma oggi bisognerebbe dare una “tirata di orecchi” ai Liturgisti che hanno redatto il Lezionario, perché hanno tagliato – a mio avviso – i versetti più importanti.

Letto così com’è, infatti, verrebbe da dire che tutto va secondo i capricci del popolo, che voleva a tutti i costi un re come tutti gli altri popoli.

È Dio che fa la storia

Invece, leggendo i versetti tagliati in maniera maldestra, si capisce perfettamente che è Dio a prendere per mano sia Samuele che Saul e a guidare gli eventi in modo sapiente, mosso dalla Sua infinita misericordia:

Il Signore aveva rivelato all’orecchio di Samuele, un giorno prima che giungesse Saul: «Domani a quest’ora ti manderò un uomo della terra di Beniamino e tu lo ungerai come capo del mio popolo Israele. Egli salverà il mio popolo dalle mani dei Filistei, perché io ho guardato il mio popolo, essendo giunto fino a me il suo grido» (1Sam 9,15-16).

È Dio che indica a Samuele chi ha scelto e glielo manda, ed è Dio che consacra il Suo prescelto con l’unzione: non è un’elezione politica “alla maniera umana”.

Compassione e misericordia

Nella parte finale dell’oracolo torna il grande tema della misericordia e della compassione di Dio, che non rimane indifferente di fronte alle ingiustizie e alle sofferenze patite dai Suoi figli, come già nel libro dell’Esodo:

Il Signore disse [a Mosè]: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti… Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto… Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me…» (cfr Es 3,7-9).

Dio sceglie i piccoli

Altri versetti tagliati sarebbero interessanti, perché sottolineano anche la consueta predilezione di Dio per i piccoli; infatti, di fronte alle attenzioni particolari di Samuele, Saul risponde meravigliato:

«Non sono io forse un Beniaminita, della più piccola tribù d’Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché mi hai parlato in questo modo?»

È Dio che ci sorprende: è il Suo modo di fare, lungo tutta la storia. La farà più avanti col piccolo Davide, lo farà molto più avanti con la ragazzina di Nazaret scelta come madre del Figlio di Dio.

Occorre essere docili

Tutto questo, però, è possibile solo a patto che le persone coinvolte si lascino guidare con docilità, perché – l’ho ribadito tante volte – Dio non forza mai la mano di nessuno e non viola il grande dono della libertà che ci ha fatto.

Insomma: mi pare che abbiate capito che è bene leggere per intero il capitolo 9, così da constatare come sia Samuele che Saul si lascino guidare docilmente dalla divina Provvidenza.

Facciamo così anche noi, e anche i nostri “capricci” diventeranno per Dio occasione di portare avanti i Suoi disegni d’Amore.