Pontefice amato e venerato. San Giovanni XXIII

Pontefice amato e venerato

Invochiamo Papa Giovanni, che davvero è stato “Pontefice”, ovvero “costruttore di ponti” di pace, di essere anche noi veri e instancabili artigiani di pace.

Omelia per la festa di san Giovanni XXIII

Letture: Ez 34,11-16; Sal 22 (23); Ef 4,1-7.11-13; Gv 21,15-17

Noi di Sotto il Monte oggi abbiamo la gioia di festeggiare solennemente il nostro concittadino Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto Papa col nome di Giovanni XXIII.

Niente salamelecchi

Come dico sempre nelle feste dei Santi, i nostri “beniamini celesti” non hanno bisogno di incenso o dei nostri salamelecchi, perché godono già di tutta la gloria e la luce del Paradiso, assieme alla Trinità Santissima, alla Beata Vergine Maria e a tutte le schiere celesti.

Non sono “macchinette”

E nemmeno stanno in cielo per fare semplicemente da “distributori automatici di grazie” a fronte delle nostre suppliche e richieste: sono là ad attenderci e illuminare la strada della santità col loro esempio concreto di vita, perché anche noi possiamo incamminarci sulla stessa strada e seguirla con impegno.

Una santità che non sarà (e non dovrà essere) la copia della loro, ma il nostro cammino unico e speciale, a seconda dei talenti e delle grazie che il Signore ha fatto a ciascuno di noi.

Santo a modo mio

Questo l’aveva capito presto il piccolo Angelo Giuseppe Roncalli, che – a forza di “collezionare” devozioni su devozioni, si era quasi scoraggiato di non poter mai diventare santo:

A forza di toccarlo con mano mi sono convinto di una cosa: come cioè sia falso il concetto che della santità applicata a me stesso io mi sono formato. Nelle mie singole azioni, nelle piccole mancanze subito avvertite, richiamavo alla mente l’immagine di qualche santo cui mi proponevo d’imitare in tutte le cose più minute, come un pittore copia esattamente un quadro di Raffaello. Dicevo sempre, se san Luigi in questo caso farebbe così e così, non farebbe questo o quell’altro, ecc. Avveniva però che io non arrivavo mai a raggiungere quanto mi ero immaginato di poter fare, e mi inquietavo.

È un sistema sbagliato. Della virtù dei santi io devo prendere la sostanza e non gli accidenti. Io non sono san Luigi, né devo santificarmi proprio come ha fatto lui, ma come lo comporta il mio essere diverso, il mio carattere, le mie differenti condizioni. Non devo essere la riproduzione magra e stecchita di un tipo magari perfettissimo. Dio vuole che, seguendo gli esempi dei santi, ne assorbiamo il succo vitale della virtù, convertendolo nel nostro sangue ed adattandolo alle nostre singole attitudini e speciali circostanze.

San Luigi, se fosse quello che io sono, si santificherebbe in un modo diverso da quello che ha seguito.

(Giovanni XXIII, Il Giornale dell’Anima, 303, San Paolo 200013)

O santi o nulla

Questo non è certo l’invito a “puntare in basso”, cercando una misura mediocre di “santità” che si adatti alla nostra misera situazione concreta attuale, anzi…

Se è vero che non si può e non si deve prendere un santo e cercare di diventarne la fotocopia meglio riuscita, è altrettanto vero che la santità ha sempre come unico modello per tutti il Signore Gesù Cristo:

…la vita del benedetto Gesù, considerata sotto questo rispetto, è una rivoluzione di tutto il mondo, tutto un contrapposto delle viste e del modo di sentire e di ragionare anche delle persone pie e veramente buone. Da parte nostra, o si è santi del tutto, se non altro ci sforziamo di raggiungere il terzo grado di umiltà, il «pati» e il «contemni» (il patire e l’essere disprezzato), o si è nulla

(Giovanni XXIII, Il Giornale dell’Anima, 403, San Paolo 200013)

Dio stesso ci ha detto:

«Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo» (cfr Lv 19,2);

e così anche Gesù:

«siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48).

O si è santi del tutto o si è nulla… ricordiamocelo sempre.

Pontefice amato

Quello che, però, voglio sottolineare in particolare quest’anno, nella situazione drammatica che stiamo vivendo a causa di conflitti sanguinosi che imperversano e si moltiplicano, è il dovere di seguire l’esempio di Papa Giovanni (oltre che invocarne l’intercessione) nella ricerca della pace.

Mi piace, perciò, citare un altro piccolo brano del Giornale dell’Anima del 10 agosto 1961, quando l’Angelino ormai era Papa da tre anni, durante un ritiro spirituale «in preparazione al compiersi dell’ottantesimo anno di età»:

Dopo la mia prima messa sulla tomba di san Pietro, ecco le mani del Santo Padre Pio X posate sopra la mia testa a benedizione augurale per me e per la mia incipiente vita sacerdotale; e dopo oltre mezzo secolo (cinquantasette anni precisamente), ecco le mie stesse mani aperte sopra i cattolici – e non solamente i cattolici – del mondo intero, in gesto di paternità universale…

(Giovanni XXIII, Il Giornale dell’Anima, 940, San Paolo 200013)

Mi piace chiudere con questa immagine di Papa Giovanni con le braccia allargate, come lo contempliamo ogni volta che ci mettiamo davanti alla sua statua nel Giardino della Pace per innalzare la nostra supplica: è l’immagine non solo di un uomo bonario nell’animo, che ha cercato la pace nell’umiltà e nell’obbedienza, ma che ha veramente svolto il suo ruolo di Pontefice, ovvero di “costruttore di ponti”, di dialogo e, dunque, di artigiano instancabile di pace.

Oggi a Papa Giovanni – mentre lo supplichiamo per la pace in terra, tra Russia e Ucraina, tra Israele e Palestina, e in tutto il mondo – chiediamo di essere anche noi costruttori laboriosi di pace, a partire dalle nostre famiglie e dalla nostra Comunità.

Supplica a san Giovanni XXIII

Papa Giovanni, mi rivolgo a te,
Padre di bontà e di tenerezza,
pontefice amato e venerato.

Sostieni la mia fede, 
guidami verso il bene,
difendimi dal male.

Confido in te e nella tua benedizione;
domando la tua intercessione
per i miei bisogni spirituali e materiali
e anche per quelli di tutte le persone a me care
e per le quali auspico la salute e la salvezza eterna.

Dal cielo guarda i tuoi figli,
come facesti quella sera di ottobre,
e dona la tua carezza alle persone per le quali ti invoco.

Domando la tua intercessione 
per la Chiesa e per la pace nel mondo.

Papa Giovanni,
che io possa imitarti nelle virtù
e possa servire il Signore in umiltà
e obbedienza alla sua volontà,
come facesti tu per tutta la vita.

San Giovanni XXIII
Benedici il mondo intero.

Amen.