
In disparte. 23ª Domenica del Tempo Ordinario (B)
La cultura dello scarto mette in disparte gli ultimi; il Figlio di Dio, invece, li prende in disparte per entrare in comunione profonda con loro.
Contenuti che riguardano l’argomento “Comunità”
La cultura dello scarto mette in disparte gli ultimi; il Figlio di Dio, invece, li prende in disparte per entrare in comunione profonda con loro.
I sacerdoti sono solo servi e collaboratori di Dio, e tutti i cristiani sono campo e edificio di Dio. Evitino le divisioni, per non essere contro-testimoni.
Noi discepoli del Risorto potremo vivere il frutto della Pentecoste solo se rimarremo sempre uniti e concordi nella preghiera assieme con Maria.
La Chiesa ha sempre la tentazione di imporre agli uomini pesi, tradizioni, usanze del passato: per sentirsi al sicuro e per paura di doversi rinnovare.
Continuo a sognare una Chiesa che abbia la stessa libertà di spirito e audacia dei primi apostoli nell’affidare ministeri e compiti anche ai laici.
Noi non sappiamo fare miracoli, ma siamo chiamati a ripetere le parole e i gesti di Gesù, per risollevare i nostri fratelli prostrati nel dolore.
Vivere da battezzati, da rinati nello Spirito, non è una questione teorica ma pratica, di totale abbandono alla forza impetuosa dello Spirito del Risorto.
La Chiesa primitiva descritta dagli Atti non è una cartolina dei bei ricordi, ma l’archetipo di ogni comunità che si voglia dire cristiana.
La vicenda di Naamàn, il Siro, ci aiuta a riflettere sui segni del sacramento del Battesimo, che ci ha introdotti alla vita nuova di Dio in Cristo.
L’unione è virtù divina; la divisione è opera del demonio. Se vogliamo «stare in piedi», l’unione, la solidarietà e la coesione devono essere il nostro stile.