Non l’hanno «portato via». Martedì fra l’Ottava di Pasqua

Non l'hanno «portato via»

Gesù, non l’hanno «portato via», ma se n’è andato Lui, libero «dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere» (At 2,24).

Omelia per martedì 11 aprile 2023

Letture: At 2,36-41; Sal 32 (33); Gv 20,11-18

Secondo il racconto dell’evangelista Giovanni è la Maddalena la prima a recarsi al sepolcro il giorno di Pasqua, quando era ancora buio, e ad accorgersi che la tomba è vuota (è il racconto che abbiamo ascoltato il mattino di Pasqua).

Davanti al sepolcro vuoto, Maria rimane sbigottita, preoccupata e angosciata; lo si capisce dalla notizia che porta a Simon Pietro e al discepolo amato:

«Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!» (Gv 20,2)

Era addolorata per la morte del suo Maestro, e ora è disperata per aver perduto anche l’unica cosa che le rimaneva: il corpo morto di Gesù.

«Me l’hanno portato via»

Anche nel vangelo di oggi – rispondendo prima agli angeli e poi a Gesù, che le domandano il motivo delle sue lacrime – Maria continua con lo stesso “ritornello”:

«Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».


«Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo».

La Maddalena rappresenta bene ogni essere umano quando perde una persona cara: non si rassegna alla sua perdita e protesta con Dio: «perché me l’hai portato via?»

Il distacco causato dalla morte è la cosa più difficile da affrontare, e causa un dolore lancinante.

Il distacco necessario

Staccarsi fisicamente dai nostri cari quando muoiono è difficile, ma necessario: per poter continuare a vivere e non rimanere relegati noi stessi “nel regno dei morti” (cfr Mt 8,22).

La morte e il dolore che essa porta con sé, infatti, rischiano di farci guardare solo verso i sepolcri, di farci tenere lo sguardo sempre puntato a terra, come la Maddalena, che pur voltandosi verso Gesù non lo riconosce: probabilmente – tenendo gli occhi abbassati – gli aveva visto solo i piedi.

Alzare lo sguardo

L’invito della Pasqua è chiaro, ed è quello che ascoltavamo dall’apostolo Paolo proprio domenica:

Fratelli… cercate le cose di lassù, dove è Cristo… rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra (cfr Col 3,1).

Bisogna rialzarsi, e – prima ancora – alzare gli occhi.

L’Amore rende liberi

Anche quando finalmente sente la voce del Maestro che la chiama per nome, Maria non è capace di rialzarsi, ma (probabilmente) abbraccia i piedi di Gesù, tanto che Lui la invita a cambiare atteggiamento:

«Non mi trattenere… ma va’ dai miei fratelli…»

Maria è ancora attaccata a Gesù come fosse una specie di “reliquia” da conservare, ma il Maestro la invita a convertirsi, a stabilire con Lui un legame totalmente nuovo, libero e liberante: quello della fede, da cui nascono la freschezza dell’annuncio e lo slancio della missione.

Accettando questa conversione, la Maddalena torna nuovamente dai discepoli, ma questa volta profondamente cambiata:

  • non dice più «hanno portato via il Signore dal sepolcro», ma «Ho visto il Signore» (nel vangelo di Giovanni il verbo “vedere” indica la fede);
  • ora non chiama più Gesù «il mio Signore», come aveva risposto con un tono possessivo (e quasi morboso) agli angeli, ma «il Signore», il Risorto, Colui che le ha dato un annuncio da portare ai discepoli e al mondo.

Convertire lo sguardo

La Pasqua ci chiama a compiere lo stesso cammino di conversione della Maddalena, lo stesso cambio di sguardo e di prospettiva: quando Dio chiama a sé un fratello a noi caro, non ce l’ha «portato via», ma l’ha preso con sé per liberarlo dalla morte e farlo partecipe della Sua risurrezione.

Proprio come Gesù, che non l’avevano portato via, ma se n’era andato Lui, libero «dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere» (cfr At 2,24).

Non dobbiamo avere con le persone che amiamo un attaccamento che ci imprigiona, né quando sono vive in mezzo a noi, né – tantomeno – quando il Signore le chiama a Sé nella vita nuova della risurrezione.

Sarà questo uno dei modi di iniziare a vivere da «risorti con Cristo», e rafforzare la nostra fede in Lui, Risorto e vivo.