Lo dico per vostra vergogna
Paolo ci ricorda che è una vergogna per un credente attaccarsi alle cose e portare in tribunale un fratello invece di risolvere le cose nella carità.
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Paolo ci ricorda che è una vergogna per un credente attaccarsi alle cose e portare in tribunale un fratello invece di risolvere le cose nella carità.
Per quanto Dio sia misericordioso e conceda a tutti di pentirsi, non ci si può prendere gioco di Lui in eterno, perciò la Sua giustizia sarà inesorabile.
Le ingiustizie raccontate dalla Parola di Dio non servono a farci indignare, ma ci invitano a estirpare anzitutto da noi stessi le radici del male.
Il rimprovero profetico di Giacomo non è rivolto solo ai ricchi di denaro, ma a chi resta indifferente e non fa nulla per combattere le ingiustizie.
Il lavoro nobilita l’uomo solo se l’uomo può fermarsi a contemplare il frutto delle proprie fatiche. Per questo Dio ha benedetto il giorno del riposo.
Esame di coscienza: l’avidità del denaro ha rovinato e continua a rovinare la Chiesa, assieme alla ricerca di fama e visibilità di “moderni profeti e teologi”.
È falso che preghiamo il Padre Nostro se non siamo capaci di riconoscere tutti gli uomini come nostri fratelli (e talvolta nemmeno i nostri fratelli di sangue!)
La nostra vita non dipende da ciò che possediamo, ma se non impariamo a mollare la presa e tratteniamo avidamente le cose, saranno loro a toglierci la vita!
Abbandonare il Signore è come cercare acqua in una cisterna screpolata durante una tremenda siccità invece di attingere alla sorgente inesauribile del Suo Amore
Ricchezza e benessere non sono cose malvage in sé, ma se le facciamo diventare un idolo, rischiamo di dimenticare e rifiutare Chi ce ne ha fatto dono.