Il troppo stroppia! 5ª Domenica del Tempo Ordinario (A)
La Parola di Gesù ci scuota non solo per quando siamo insipidi e inutili, ma anche per quando di “sale” ne mettiamo troppo e rendiamo invivibile la fede.
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La Parola di Gesù ci scuota non solo per quando siamo insipidi e inutili, ma anche per quando di “sale” ne mettiamo troppo e rendiamo invivibile la fede.
L’Epifania è una luce che illumina il mistero dell’Incarnazione: rivela chi è Dio per noi e chi siamo noi per Lui. E ci invita a rivestirci della stessa luce.
Non si può attendere qualcosa in cui non si crede più. Se vogliamo davvero la pace, dobbiamo riconvertire «le lance in falci» e «indossare le armi della luce».
Avere occhi semplici e luminosi significa guardare le cose come le vede Dio, trovando sempre un modo di far passare il bene anche in mezzo al male.
Come si fa a definire “felice colpa” il peccato di Adamo, se da esso sono derivate tutte le nostre disgrazie? Perché ci ha procurato un perdono ben più grande!
Dio ha squarciato i cieli: ci ha rivelato il Suo mistero, e noi abbiamo il compito di diventare Sua Epifania, per manifestarlo a tutti
La luce che buca le tenebre del nostro cuore è la notizia gioiosa che Dio si è fatto uomo e nostro figlio, per farci tornare nuovamente ad essere Suoi figli
Guardare in cielo è l’invito a fidarsi dell’immensa bontà e Provvidenza divina: seguiamo l’esempio dei Magi, e di Abramo, nostro padre nella fede.
Se crediamo di vederci e saper tutto non cresceremo mai nella fede. Come al cieco nato, Gesù deve ricreare i nostri occhi per contemplarLo come Luce del mondo.
Non possiamo più accontentarci di assistere allo “spettacolo”. Ora si tratta di trasfigurarci: da spettatori dobbiamo diventare veri ascoltatori obbedienti.