Indifferenza = Inferno. 26ª Domenica del Tempo Ordinario (C)
L’indifferenza (che è l’opposto della compassione) è il vero male del mondo: scava un abisso tra le persone e le condanna all’Inferno già su questa terra.
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L’indifferenza (che è l’opposto della compassione) è il vero male del mondo: scava un abisso tra le persone e le condanna all’Inferno già su questa terra.
La ricchezza non è buona o cattiva in sé: dipende dall’uso che se ne fa. Siamo invitati a diventare buoni economi, che usano le ricchezze per fare giustizia.
La nostra vita non dipende da ciò che possediamo, ma se non impariamo a mollare la presa e tratteniamo avidamente le cose, saranno loro a toglierci la vita!
Ricchezza e benessere non sono cose malvage in sé, ma se le facciamo diventare un idolo, rischiamo di dimenticare e rifiutare Chi ce ne ha fatto dono.
«Non hai dato niente, finché non hai dato tutto»: è questa la regola dell’Amore che ci ha insegnato Gesù, dando la Sua vita per noi
Come un medico col bisturi, a volte la Parola di Dio ci taglia a metà: è lo sguardo di Gesù che ci conosce nel profondo del cuore e sa cosa è bene per noi
All’ennesima dimostrazione di come i soldi e l’avidità accechino l’essere umano, domandiamoci se non è il caso di farci tutti un bell’esame di coscienza.
Quel che ci è stato dato è molto. Quel che riusciamo a fare noi può sembrare poco. In ogni caso è nulla rispetto all’immenso patrimonio che Dio ci ha preparato.
Dire “addio” non è abbandonare una persona a se stessa, ma riconsegnarla, restituirla a Dio, aiutandolo così a ricomporre il Suo “tesoro”.
Non possiamo sempre voltare la faccia dall’altra parte, dicendo «ci penserò, c’è tempo»… perché ora di tempo non ce n’è più! Gesù ci ha avvisati