Combattere unanimi. Sant’Alessandro martire
Le pagine bibliche scelte per la solennità di sant’Alessandro ci ricordano che la battaglia della fede è spirituale, e la si deve combattere uniti.
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Le pagine bibliche scelte per la solennità di sant’Alessandro ci ricordano che la battaglia della fede è spirituale, e la si deve combattere uniti.
Noi cristiani dobbiamo imparare ad essere «prudenti come serpenti e semplici come colombe», ma questo richiede una grande docilità allo Spirito.
La persecuzione violenta scoppiata contro la Chiesa ha disperso i discepoli; però lo Spirito ha fatto sì che divenissero nuovi semi del Vangelo.
Non è giusto, oggi come al tempo degli apostoli, che i sacerdoti lascino da parte il ministero della Parola e dei Sacramenti per correre dietro ad altro.
È Gesù che ha ordinato di annunciare il Vangelo, e quindi non possiamo tacere. Ma – se dovessimo tacere noi – «grideranno le pietre»!
Solo se confidiamo nel Signore e – come Davide – ci mettiamo dietro il Suo scudo con umiltà potremo vincere ogni battaglia e anche la guerra contro il male.
Ogni uomo è come l’erba: al mattino fiorisce, alla sera è falciata e dissecca. Ma la parola del nostro Dio dura per sempre. Di Lui possiamo sempre fidarci.
Cerchiamo Dio nei segni miracolosi e terribili, ma Lui ci si rivela in un silenzio sottile, tendendoci la mano e invitandoci a non avere paura e fidarci di Lui.
Dio ci invita a non avere paura, a passare dalla paura degli uomini e della morte alla paura di perdere Lui. Ci insegna – cioè – il santo Timor di Dio.
L’anfora vuota è simbolo della nostra sete, che noi cerchiamo di spegnere con un’acqua stagnante; ma Dio vuole spegnerla per sempre con il dono del Suo Spirito.