Le chiavi o la Croce? 22ª Domenica del Tempo Ordinario (A)
Le chiavi del Regno dei Cieli sono la rinuncia a sé, l’accoglienza della Croce e la sequela di Cristo nel dono generoso della nostra vita agli altri.
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Le chiavi del Regno dei Cieli sono la rinuncia a sé, l’accoglienza della Croce e la sequela di Cristo nel dono generoso della nostra vita agli altri.
Se fosse per i sinottici Tommaso sarebbe rimasto semplicemente uno dei Dodici, un numero, un nome… per fortuna Giovanni ce l’ha fatto conoscere e apprezzare.
Gesù non ha portato la croce sulla terra, ma è venuto a insegnarci il modo di portarla per trasformarla in strumento di Amore e risurrezione.
Pare che per essere missionari servano dei superpoteri, ma l’unico vero potere da acquisire è sentire nell’intimo la stessa compassione di Cristo per l’umanità.
Perché «ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani»? Oggi meritiamo ancora quel nome? Ce ne sono ancora le condizioni necessarie?
La priorità nella vita è amare Dio, e farsi insegnare da Lui come Amare, gratuitamente. Solo Lui può farlo, perché Dio è Amore e ogni Amore vero viene da Dio.
«Non dire: “Sono giovane”» è un rimprovero per ciascuno di noi: di considerare la nostra storia contando solo sulle nostre forze, e mai sulla grazia di Dio.
Crediamo di sapere già tutto di Lui… ma non è possibile capire il senso dei pensieri e dei sentimenti di Dio se Egli stesso non ci dà le chiavi del Suo cuore
Non si può aspettare di capire tutto: bisogna decidere di credere. Solo allora si trova il senso delle cose, di sé, degli altri, di Dio
Perché l’annuncio del Regno di Dio sia credibile, bisogna andare «a due a due», nell’amore reciproco, e spogliarsi di tutto il superfluo che ci appesantisce.