Segni semplici ma efficaci
La vicenda di Naamàn, il Siro, ci aiuta a riflettere sui segni del sacramento del Battesimo, che ci ha introdotti alla vita nuova di Dio in Cristo.
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La vicenda di Naamàn, il Siro, ci aiuta a riflettere sui segni del sacramento del Battesimo, che ci ha introdotti alla vita nuova di Dio in Cristo.
Osservare attentamente le indicazioni del Signore è segno di amore e rispetto verso Dio e un modo per portare frutti di vera conversione.
Anche noi, come Timoteo e Tito, abbiamo ricevuto il testimone della fede che ci ha resi discepoli e apostoli del Vangelo, per dare testimonianza al Signore.
«O voi tutti assetati, venite all’acqua»: così Isaia sembra ricordarci che il Battesimo ci ha spalancato la porta del cuore di Dio, da cui sgorga il Suo Amore.
L’umanità non ha fame solo di cibo, ma soprattutto di giustizia, consolazione, solidarietà. In una parola: ha fame di Dio. E Dio chiede a noi di farcene carico.
Quando ci presenteremo davanti all’Onnipotente, non ci chiederà conto di quante preghiere avremo detto, ma se avremo saputo riconoscerlo nei poveri.
Il sigillo che Dio ha impresso in noi ci ricorda che la santità cui siamo chiamati non è frutto dei nostri sacrifici ma il dono più bello che potessimo ricevere
Nella confessione non ci sono parole o argomenti “tabu”, ma è bene non dimenticare mai lo scopo di questo sacramento e viverlo al meglio.
Oggi dobbiamo ricostruire il tempio che è la Chiesa di persone e non aver paura di sgravarci di tante strutture (anche chiese) che non rappresentano più nulla.
«Se siete risorti con Cristo…». Sta tutta qui la questione: siamo cristiani di fatto o solo di nome? Siamo disposti a far morire l’uomo vecchio che è in noi?